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Cronaca Piazze / Corso Giuseppe Garibaldi

Maxi blitz della polizia: pugno di ferro sull'immigrazione. Espulso pericoloso stupratore

Il questore Paolo Fassari ha predisposto martedì pomeriggio un controllo serrato con più di 100 uomini. Decine gli identificati. Fassari "Serviva un censimento per capire la situazione"

Controlli a tappeto nella giornata di martedì ai Giardini dell'Arena e in piazzetta Gasparotto. Nel pomeriggio l'area è stata blindata e la polizia ha passato al setaccio tutto il parco e le zone limitrofe.

Fassari: "Un vero e proprio censimento"

Il questore Paolo Fassari: "Accogliere bisogni ed esigenze della cittadinanza è il nostro lavoro: tanti segnalano che zone come i Giardini non possono più essere frequentate a causa della presenza di individui poco raccomandabili, per questo abbiamo attuato un controllo così approfondito. L'azione è stata preparata con grande attenzione e coordinata dal dirigente delle volanti, Michela Bochicchio, in osservanza alle nuove richieste ministeriali sul controllo dell'immigrazione".

Dispiegamento di forze

La maxi operazione ha visto in campo un numero impressionante di operatori, più di 100: l'ufficio Prevenzione e soccorso pubblico, le unità cinofile, la Squadra mobile, la Divisione anticrimine e l'ufficio Immigrazione. In supporto sono intervenuti la Scientifica del Triveneto, il Reparto prevenzione crimine, il secondo Reparto mobile e l'Antiterrorismo della polizia locale. In azione anche Zeus, pastore tedesco ormai fedele braccio destro degli agenti che anche in quest'occasione ha scovato 250 grammi di marijuana.

Un'operazione da film

Tutto è cominciato con una lunga osservazione. Alle 16.30 il via al blitz: sono stati bloccati tutti gli accessi a piazza Gasparotto e ai giardini, bloccando all'interno tutti i presenti. Entrambe le zone sono meta fissa di criminali e sbandati di ogni genere, in particolare durante la bella stagione.

Irregolari, espulsioni e un terribile stupro

Pugno di ferro anche dal punto di vista dell'immigrazione: dei 103 stranieri identificati, 28 sono finiti in questura per controlli approfonditi. Africa centrale e Maghreb le aree di provenienza della maggior parte di loro: 9 nigeriani, 3 senegalesi, 2 gambiani, oltre a 11 tunisini e 1 algerino. Si aggiungono una persona del Pakistan e una del Bangladesh. I controlli nel database Afis (che raccoglie le impornte digitali) ne hanno fatti rimanere 10 nelle celle di piazzetta Palatucci. 6 tunisini e 4 nigeriani, tutti con precedenti per spaccio, furti e aggressioni, hanno ricevuto un decreto di espulsione e sono stati trasferiti al Centro rimpatri di Torino. Sono tutti irregolari arrivati in Italia con barconi approdati in Sicilia. Il più pericoloso è un 30enne tunisino, già arrestato a Padova nel 2011 per aver stuprato con altri complici una 43enne.

Spacciatori in fuga

Due gli arrestati: un 40enne di Pordenone per ricettazione e un 30enne romeno per detenzione ai fini di spaccio. Lo straniero, notato in via Trieste mentre sfrecciava sulla sua Bmw, è stato inseguito fino in via Facciolati, dove è stato fermato e perquisito. I 12 grammi di marijuana nascosti nel veicolo hanno fatto scattare un controllo nella sua abitazione, dove c'erano un etto di cannabis e uno e mezzo di hashish.

Le denunce

Tre persone non potranno ripresentarsi in città per 3 anni: sono due nigeriani richiedenti asilo e un tunisino, già sottoposto al divieto di dimora, che ora potrebbe finire in carcere. Cinque i denunciati, per i reati più vari. Un uomo del Togo viaggiava con un cric nello zaino, che gli è valso l'accusa di possesso ingiustificato di oggetti da scasso. Un 30enne tunisino è invece stato denunciato per evasione dai domiciliari e un ghanese per il possesso di documenti falsi. Due africani, del Sudan e del Gambia, già espulsi dall'Italia, non hanno invece abbandonato il Paese e saranno rimpatriati.

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