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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

Insieme per vigilare sugli agriturismi: in campo Provincia, polizia provinciale e carabinieri

La Regione del Veneto ha delegato alla Provincia i controlli sulle attività turistiche connesse al settore primario. La vigilanza è rivolta non solo agli oltre 200 agriturismi, ma anche alle 49 Fattorie Didattiche e alle 14 attività di Turismo Rurale

Valorizzare gli agriturismi del territorio e proteggere le loro caratteristiche attraverso controlli che garantiscano al cittadino le peculiarità, la genuinità, i prodotti legati al territorio e alla tradizione. È questo l’obiettivo del protocollo d’intesa che la Provincia di Padova e il corpo dei carabinieri Forestale vogliono formalizzare per garantire un ampio raggio di collaborazione, azioni congiunte di vigilanza e ispezione, nonché la formazione e lo scambio dei dati.

CONTROLLI.

La Provincia, secondo quanto previsto dalla L.R. 28/2012, ha effettuato i controlli amministrativi su tutti gli agriturismi presenti nel territorio, individuando quelle realtà che, non avendo adempiuto alla normativa vigente, saranno destinate a vedere decaduti i requisiti per lo svolgimento delle attività agrituristiche. Dalle verifiche effettuate ne sono state individuate una trentina, alcune delle quali hanno già provveduto a sanare la posizione, mentre per altre (una quindicina, le valutazioni sono ancora in corso), verrà emesso un provvedimento di decadenza dei requisiti per l’esercizio dell’attività agrituristica, ai sensi dell'art 30 della LR 28/2012 e del capitolo n. 10 della DGR 502/2016.    

NORMATIVA.

“Gli agriturismi si chiamano così perché rispondono a requisiti precisi – ha detto il consigliere provinciale Vincenzo Gottardo – che comprendono caratteristiche di complementarietà e connessione con l’attività agricola tradizionale e l’importanza turistica. La loro nascita e diffusione deriva dalla volontà di salvaguardare le risorse ambientali e le tradizioni nell’ottica di incentivare lo sviluppo del turismo sostenibile e rurale. Gli agriturismi sono gli ambasciatori delle specificità e delle tipicità del territorio, i nostri controlli non sono mai stati repressivi, ma tutelativi verso chi, con sforzo e sacrificio, esercita queste attività secondo le leggi vigenti". La Regione del Veneto ha delegato alla Provincia i controlli sulle attività turistiche connesse al settore primario, che devono essere fatti complessivamente nella misura del 20%. La vigilanza quindi è rivolta non solo agli oltre 200 agriturismi, ma anche alle 49 Fattorie Didattiche e alle 14 attività di Turismo Rurale. La normativa in materia è divenuta più restrittiva sulla provenienza delle materie prime per la somministrazione dei pasti e degli spuntini, a tutela del consumatore.

ILLEGALITÀ.

“La presenza della polizia provinciale accanto ai carabinieri e alle istituzioni preposte – ha concluso il colonnello dei carabinieri Forestali Daniela Famiglietti - garantisce il controllo delle illegalità nel campo agroalimentare. Tutte le attività connesse al settore primario, sono realtà importanti finalizzate a diffondere messaggi di agricoltura di qualità. È fondamentale quindi l’attenzione a questo anello finale delle filiera corta che si contrappone alla globalizzazione. In questo modo viene rispettata la connessione tra i prodotti e i consumatori e questo concetto ci ricollega anche alla tracciabilità che consente di individuare l’origine delle materie prime”. È consentito l’utilizzo delle carni di ungulati selvatici abbattuti nel rispetto della legge, come ingredienti nella produzione a condizione che le carni siano state lavorate in stabilimenti riconosciuti ai sensi del Reg. (CE) 853/2004 e che abbiano sede nel territorio regionale. La selvaggina abbattuta a caccia, può essere oggetto di somministrazione da parte delle aziende agrituristiche “in conto cottura” per eventi esclusivamente dedicati e in numero non superiore a venti in un anno solare. Le date e gli eventi in cui verranno somministrati negli agriturismi, i prodotti provenienti da attività venatoria, dovranno essere comunicati dagli operatori agrituristici, a mezzo PEC, almeno tre giorni lavorativi prima dell’evento, alla Provincia.

   

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