Ubriaco in bicicletta, il nome falso non lo salva dall'arresto
Due incredibili storie di ingenuità: un tunisino ha inutilmente storipiato il suo nome per non essere riconosciuto, un moldavo ha fornito un documento falso sperando di cavarsela
Rifiutarsi di fornire i propri dati o usare documenti falsi può avere conseguenze molto serie. Specie se lo si fa da ubriachi, come due stranieri finiti in manette nell'ultimo fine settimana.
L'avvistamento
Non si è messo alla guida di un'auto ma della sua bicicletta, dopo aver alzato il gomito, il 40enne tunisino fermato domenica notte in via Ariosto. Era talmente ubriaco da procedere a zig zag, rischiando di finire sotto ai veicoli di passaggio. Quando i carabinieri del Radiomobile lo hanno affiancato e fatto scendere lui, non avendo i documenti, ha dato un nome che subito è suonato familiare per i militari. Ricordando un noto spacciatore protagonista di risse ed episodi di resistenza, lo hanno portato in caserma.
Dati inconfutabili
Capendo di essere stato scoperto, il tunisino ha provato a scappare ma, barcollante, è stato bloccato e caricato in auto. Al comando, oltre a trovargli addosso una dose di cocaina, il database per l'identificazione ha fugato ogni dubbio: come altre volte, il 40enne ha cercato di cavarsela fornendo un nome molto simile a quello vero, storpiandolo. Stavolta il trucchetto non è riuscito e quando i carabinieri sono risaliti alla vera identità lo hanno arrestato per false generalità e perchè irregolare. Oltre all'accusa che lo ha portato a trascorrere una notte in caserma e ad affrontare la direttissima, il tunisino è stato anche denunciato per resistenza e guida in stato di ebbrezza. Per non farsi mancare nulla, è stato anche segnalato alla Prefettura come consumatore abituale di stupefacente. La sentenza è stata rinviata al 1 ottobre: nel frattempo dovrà presentarsi due volta alla settimana dalla polizia giudiziaria.
Un falso quasi perfetto
La notte precedente un episodio simile ha tenuto impegnati i carabinieri di Legnaro, insospettiti da un'auto che si aggirava in piazza Maria Soti Borgato a Saonara. A bordo della Alfa Romeo 147 un 35enne moldavo, operaio di Selvazzano, con un connazionale. Il guidatore, spavaldo, anziché consegnare patente e libretto ha esibito anche una carta d'identità. Peccato che il documento abbia messo in allarme i militari per alcuni dettagli decisamente strani. Dopo un breve controllo hanno capito che colori e caratteri non erano quelli previsti dai documenti originali: nonostante fosse una riproduzione molto accurata, la carta d'identità era indubbiamente falsa.
Pene severe
A peggiorare la situazione, l'alcoltest ha segnalato un valore di 1,54 grammi di alcol per litro di sangue, più di tre volte sopra il limite consentito. Provvedimento doppio per lui, che è stato arrestato per il possesso di documenti falsi e denunciato per guida in stato di ebbrezza. Convalidato l'arresto, è stato portato nella sua abitazione di Selvazzano dove resterà ai domiciliari con l'obbligo di presentarsi regolarmente alla polizia giudiziaria.