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Cronaca San Giorgio in Bosco

Uno privo di licenza, gli altri con richiami acustici vietati: cinque cacciatori nei guai

Questo il bilancio di due distinte giornate di controlli coordinati sull’attività venatoria pianificati e organizzati dal comando gruppo carabinieri Forestale di Padova

Una denuncia per “furto venatorio” e quattro cacciatori segnalati all’autorità giudiziaria per aver praticato la caccia in modo illegale facendo uso di richiami non consentiti: è questo il bilancio di due distinte giornate di controlli coordinati sull’attività venatoria pianificati ed organizzati dal Comando Gruppo Carabinieri Forestale di Padova.

Appostamento

Sono state impiegate complessivamente 9 pattuglie che, nelle due giornate, hanno operato nel territorio dell’Alta Padovana e precisamente nei comuni di Piombino Dese, Trebaseleghe, San Giorgio in Bosco e Villafranca Padovana. Il servizio è stato svolto in prossimità del ponte di Ognissanti quando, come usanza in alcune aree territoriali a ridosso delle PreAlpi, si è soliti bandire le tavole a base di spiedi di “polenta e osei”. I militari della Stazione Forestale di Cittadella, nel corso di un appostamento organizzato in Comune di San Giorgio in Bosco hanno colto in flagranza di reato un 40enne del posto ad esercitare la caccia in prossimità della propria abitazione da dove sentivano provenire spari e anomali canti di uccelli. Dai successivi controlli, non solo è emerso che l’uomo stava utilizzando richiami acustici a funzionamento elettromagnetico che sono vietati dalla legge, ma è anche risultato del tutto privo della prevista licenza di caccia. Per questo motivo gli è stato contestato il reato di furto aggravato di fauna selvatica, patrimonio indisponibile dello Stato. Diciotto esemplari di specie di avifauna particolarmente protetta, già abbattuta, insieme ai tre apparecchi elettroacustici sono stati sequestrati. Il padre dell’uomo, proprietario del fucile da caccia, è stato segnalato alla Procura della Repubblica per mancata diligenza nella custodia dell’arma. 

Controlli

Nell’ambito di altri analoghi servizi le pattuglie, composte da militari delle varie Stazioni Forestale della provincia, hanno operato in prossimità di alcuni appostamenti temporanei di caccia utilizzando una sofisticata strumentazione ottica che ha consentito di monitorare da lontano i comportamenti dei cacciatori osservati. Da questa attività preliminare i forestali hanno raccolto utili indizi di reato nei confronti di altri quattro cacciatori, tutti della provincia, per utilizzo di richiami acustici vietati. In ognuna di queste circostanze l’intervento tempestivo dei militari ha accertato che fortunatamente non erano state abbattute specie protette, ma solo pochi esemplari di specie comunque cacciabili, quali tordi e merli. Fucili, richiami elettroacustici ed avifauna sono stati sequestrati e tutti i soggetti deferiti in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria.  Prosegue l’impegno dell’Organizzazione Forestale dell’Arma dei Carabinieri, specie in questo periodo quando l’avifauna migratoria attraversa la catena alpina per raggiungere i territori più miti delle coste africane, nel contrasto a pratiche di caccia illegali con l’obiettivo di sensibilizzare l’intera categoria a praticare tale attività nel pieno e rigoroso rispetto della legge

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