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Al ladro "trasformista" non è bastato il cambio di look dopo il tentato colpo: scatta la denuncia

Si tratta di un 63enne padovano pluripregiudicato per reati contro il patrimonio, individuato come responsabile di tre rapine: è stato incastrato dalle telecamere di videosorveglianza

La Squadra Mobile di Padova in data odierna ha denunciato C.A., 63enne padovano pluripregiudicato per reati contro il patrimonio, individuato come responsabile di tre rapine: due compiute ai danni del negozio Caddy’s sito a Padova in via Costa 57 (rispettivamente il 9 e il 17 maggio 2018) e la terza consumata, a Selvazzano Dentro, il 29 maggio 2018 presso la farmacia “San Domenico”.

I fatti

Per identificarlo gli agenti hanno ascoltato diversi testimoni ed esaminato decine di filmati estrapolati dai sistemi di videosorveglianza, scoprendo alcuni aspetti comuni ai tre eventi delittuosi: il malvivente, infatti, aveva sempre dissimulato il proprio aspetto fisico a volte indossando occhiali da sole ed un cappellino da baseball ed altre una parrucca. Inoltre aveva minacciato le vittime sempre con un cutter di colore giallo e, parlando, aveva manifestato un’inflessione dialettale veneta. Di particolare interesse investigativo sono risultate, in particolare, le immagini relative ad un episodio del 28 giugno 2018 quando il sospettato, recatosi nuovamente presso il “solito” negozio Caddy’s, dopo essersi accorto della presenza al suo interno di una guardia giurata si era allontanato velocemente senza commettere alcun misfatto. In quell'occasione gli inquirenti, allertati dal personale del negozio, avevano eseguito un sopralluogo lungo tutta la zona ed avevano accertato che l’individuo “sospetto” era giunto nelle vicinanze dell’attività commerciale a bordo di una mountain bike, vestito con pantaloncini, camicia a maniche lunghe, cappellino nero e grandi occhiali da sole e che dopo essere tornato indietro aveva cambiato il proprio abbigliamento togliendosi la camicia, il cappellino e gli occhiali. Il tutto,però, si era verificato sotto gli occhi elettronici di una telecamera: acquisite dunque le immagini e una volta accertata la compatibilità fisiognomica dell’uomo ripreso dai diversi sistemi di videosorveglianza con quello sospettato (e conosciuto dai poliziotti per precedenti penali specifici), lo stesso è stato denunciato all’autorità giudiziaria.

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