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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Montà / Via Due Palazzi

Due Palazzi: Natale da sold out per il marchio “Dolci di Giotto”

Tra i clienti del laboratorio di pasticceria del carcere di Padova, che registra un +15% di produttività rispetto allo scorso anno, anche papa Benedetto XVI. Ma con i tagli alla legge Smuraglia diminuiscono le risorse del progetto

Oltre 63mila panettoni sfornati, declinati in ben 7 versioni, con un incremento del 15% rispetto alla produzione dell'anno scorso anno. E per le vendite non è ancora finita, visto che fino al 6 gennaio sarà possibile effettuare ordini on-line, anche se alcuni tipi di dolci hanno registrato il tutto esaurito. La Pasticceria del Carcere di Padova chiude l'anno decisamente in bellezza, benedetta, è proprio il caso di dirlo, dagli ordini di papa Ratzinger, che ne ha voluti 300 pezzi, e da un successo di pubblico senza precedenti.

I “DOLCI DI GIOTTO”.  Il laboratorio di pasticceria dell'istituto di pena Due Palazzi di Padova è stato aperto nel 2005 dalla cooperativa Officina Giotto. Commercializzati con il marchio "I Dolci di Giotto", i prodotti del carcere spaziano dai biscotti classici alle preparazioni tradizionali (in questo periodo va fortissimo a Padova la torta pazientina, a base di cioccolato e zabaione). Ma le paste lievitate, non a caso oggetto a più riprese di premi e riconoscimenti (l'ultimo è del Gambero Rosso), rimangono il cavallo di battaglia della pasticceria. Oltre quello all'uvetta e l'originale alla birra, è stato l'ultimo nato del 2012, il panettone al Moscato di Pantelleria Kabir, realizzato con l'azienda Donnafugata, a realizzare il totale sold out.

IL RICONOSCIMENTO: I "DOLCI DI GIOTTO" PREMIATI DAL "GAMBERO ROSSO"

IL LAVORO CHE RIABILITA. Un successo ancora più grande, quello dei “Dolci di Giotto”, visto che non è puramente economico, ma anche sociale e umano: "I 30 detenuti che lavorano in pasticceria hanno un contratto, quello nazionale delle cooperative, e ricevono un regolare stipendio - spiega Matteo Florean, responsabile del laboratorio - Non prima di essere stati ritenuti idonei da un team di psicologi, che ne ha valutato il desiderio di intraprendere un'attività e la volontà di ricominciare da capo. In tutto il carcere i lavoratori, impiegati anche in altri settori, sono 120: un gran numero se si pensa che Italia i detenuti effettivamente contrattualizzati sono solo 800". Si calcola che dopo l'impiego nel settore agro-alimentare il tasso di recidiva negli ex detenuti crolli al 2%, contro l'80% normalmente stimato. E si inizia già a contare il numero coloro che, una volta fuori, si sono impiegati nel settore pasticceria.

I TAGLI. Un tale successo pare non interessare più di tanto il mondo politico. "Il decreto di stabilità approvato poco prima di Natale ha cancellato i fondi destinati a rifinanziare la legge Smuraglia - spiega ancora Florean - che prevede lo sgravio sui contributi per gli operatori sociali e le cooperative che portano lavoro nelle carceri. Questo significa che nel prossimo futuro potremo impiegare via via un minor numero di detenuti".

IL COMMENTO DI ZAIA. Un augurio speciale di buon anno, assieme ai complimenti per il successo raggiunto arriva però dal presidente della Regione, Zaia, che confessa: “Da quando viene prodotto, il panettone dei detenuti del carcere di Padova, sulla mia tavola non manca mai, e mi auguro che non manchi sulle tavole di quanti più consumatori possibile, perché si tratta di un simbolo del ritorno alla vita civile”.

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