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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Operazione Digger, truffe, spaccio e assalti a ville: banda sgominata

la squadra Mobile di Ancona ha disarticolato un sodalizio di 24 persone, tutte operative in vari ambiti criminali tra il Veneto, l’Emilia Romagna e le Marche. Perquisizioni sono state effettuate anche a Padova

Droga, truffe e, all’occasione, anche rapine in villa. Dopo 2 anni di indagine, la squadra Mobile di Ancona ha portato a termine l’operazione Digger, sgominando una banda composta da 24 persone, di cui 19 italiani, 2 albanesi, un macedone, un romeno e due magrebini. Tutti operativi in vari ambiti criminali tra il Veneto, l’Emilia Romagna e le Marche.

PERQUISIZIONI ANCHE A PADOVA. L’ultimo arresto giovedì mattina quando all’alba sono state eseguite 19 perquisizioni domiciliari nelle province di Ancona, Macerata, Rimini e Padova. Arrestato G.G., 39enne di Montemarciano, trovato con 18 ovuli per 200 grammi di hashish, accusato di aver anche smerciato quanto meno un chilo di marijuana durante il periodo investigativo. Venerdì, l’uomo ha patteggiato dinanzi al giudice Francesca De Palma un anno e 4 mesi di reclusione.

QUATTRO DENUNCE. Blitz a catena della polizia, accompagnati anche da una serie di perquisizioni mirate che hanno portato a diversi riscontri, facendo così scattare anche 4 denunce a piede libero: C.D., 28enne albanese residente ad Ancona, scoperto con 3 grammi cocaina e accusato di detenzione ai fini di spaccio di cocaina, scoperto in casa dopo aver abbattuto la porta che il sospetto non voleva aprire; C.V., 28enne anconetano, accusato di coltivazione di piante ad effetto stupefacente, in quanto trovato in possesso di due piantine di cannabis indica; V.F., 27enne di Jesi, accusato di detenzione ai fini di spaccio di hashish a cui sono stati trovati  anche 10 di hashish e un bilancino di precisione; V.A., 31enne di Jesi, accusato di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti perché trovato con 10 grammi di hashish e 5 grammi di marijuana.

LE INDAGINI. Un’indagine nata per tutt’altro motivo, quando la polizia aveva cominciato ad investigare su una presunta truffa. Secondo i sospetti, un gruppo di persone noleggiava escavatori da varie ditte edili dell’anconetano per poi simularne i furti nei cantieri e spedirli al Sud Italia. Al di là del fatto che la Mobile dorica riuscì a restituire un mezzo scomparso del valore di 30mila euro alla ditta Edil Sistem di Jesi, emerse anche il giro che ruotava intorno a quella banda.

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