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Cronaca

Da strade sicure ai presidi fissi, l'esercito e il controllo del territorio in città

Siamo andati in visita al comando delle Forze Operative Nord dell’Esercito, a Padova. Ad accoglierci il Maggiore Luigino Teso, che ci ha illustrato le varie attività messe in campo

Girano su dei Land Rover Defender “AR 90”, chi lo sa quante volte li abbiamo incrociati, nelle vie del centro o lunghe le arterie della città. Altre volte li vediamo fuori la Basilica del Santo o di fronte la stazione ferroviaria. La loro base, però, è situata in fondo a Prato della Valle, la porta accanto a quella della Basilica di Santa Giustina. E’ il comando Forze Operative Nord dell’Esercito. Dalla volta di entrata si scorge un bel giardino, ad accoglierci il Maggiore Luigino Teso. L’impressione che si ha è immediatamente, dalla gentilezza e dalla calma dei gesti, che è uno che è ha fatto esperienze forti. Per toglierci il dubbio, glielo chiediamo subito. Afghanistan soprattutto, ma non solo. “Arriva un momento, dopo tante missioni, di provare nuove esperienze e allo stesso tempo mettere a disposizione la propria”.

Il comando

I corridoi sono spaziosissimi, gli uffici grandi, c’è un composto via vai. Sulle pareti gigantografie che richiamano a diversi temi: le guerre del passato, le più recenti missioni di pace, le operazioni di peace keeping ma anche immagini che richiamano agli interventi nelle zone terremotate o operazioni di bonifica di vecchi ordigni. “In Veneto, ma in tutto il nord est, capita di rinvenire bombe risalenti la prima guerra mondiale, e in quel caso interveniamo. E’ capitato anche l’estate scorsa. Per operazioni di questo genere, per ragioni di sicurezza che si comprenderanno facilmente, bisogna mettere in sicurezza un’area molto estesa, parliamo di un raggio di 1800 metri”. Tra i compiti dell’Esercito c’è il concorso alla Protezione Civile e a tutti gli enti territoriali in caso di pubblica calamità. “Speriamo sempre non debba accadere, ma in quel caso siamo pronti”.

Strade sicure

A Padova sono soprattutto impiegati nell’ambito dell’Operazione Strade Sicure. “Noi concorriamo – precisa il Maggiore - insieme alle Forze dell’Ordine, al presidio del territorio. Sono due i punti dove puoi trovare i militari disposti. In stazione e alla Basilica del Santo. Per quanto riguarda quest’ultima, non ho memoria di interventi o controlli particolari. Ci sono sempre tantissimi turisti, tantissimi fedeli, ma non c’è mai stato un benché minimo piccolo problema”.

I presidi

“L’altro presidio -prosegue il Maggiore Teso -  come si potrà immaginare, è più impegnativo. Chiariamoci, la stazione ferroviaria di Padova non è diversa da tutte le altre stazioni, mi verrebbe da dire del mondo”. Sembra quasi voler rassicurare sul fatto che la sicurezza è garantita tanto che non nega gli episodi di cronaca se ne verificano a Padova come in qualunque altra città, ma la situazione generale è positiva. “Una stazione è un punto di transito, non solo di persone. Spesso c’è la possibilità di dover fermare tipi sospetti e scoprire che qualcuno magari trasporta stupefacenti. Mai in grosse quantità, ma succede. In quel caso poi intervengono le Forze dell’Ordine e procedono all’arresto.  C’è stata una volta un episodio di un caso di resistenza fisica ma i nostri uomini sono molto addestrati e la cosa si è risolta rapidamente. Insomma, questa è ordinaria amministrazione”.

Il lavoro coordinamento

Non possiamo non chiedere dell’allarme terrorismo, che ciclicamente è tornato negli ultimi anni, sulla scia dei drammatici attentati in Germania e in Francia. “Ci sono momenti in cui ci sono attenzioni maggiori per via di situazioni che si vengono a creare, come la minaccia di attentati, che quando si paventa fa aumentare l’attenzione, sempre di per se massima, in tutti i luoghi di assembramento, non solo nelle due aree a cui facevamo riferimento prima. Poi va anche ricordato qualche particolare  momento in cui i luoghi religiosi potevano essere più esposti di altri e noi in quel caso facciamo la nostra parte, dal punto di vista dell’attenzione e del controllo di certe zone specifiche. Sempre di concerto con le Forze Dell’Ordine e su disposizione del Prefetto. Molto importante il lavoro di coordinamento tra le varie forze”. Se per fortuna quel tipo di allerta non è alto, ci sono altre disposizioni che possono far mutare le operazioni standard. “Certo, poi ci sono connotazioni di rischio diverso, gli obiettivi sensibili cambiano. E’ comunque il Prefetto che decide dove disporre e impiegare le forze. Il 31 dicembre ad esempio si è spostato il personale dalla stazione a Prato della Valle, era più utile stare lì. Quando ci sono grandi assembramenti accade, a prescindere dalla presenza di potenziali allarmi o meno, si può scegliere di mandarci dove il Prefetto ritiene sia meglio”.

Padova, Basilica - 20.11.16 - Lagunari (2)-2

Dal 2008

Fino al 2008 i militari pattuglia non si vedevano. Fu un provvedimento del Governo di allora che scelse di mettere in campo, di ausilio alle forze dell’ordine, l’Esercito. “Sono stato sorpreso dell’ottima accoglienza ricevuta in città e dell’ottima sinergia con le autorità locali e le forze di polizia presenti a Padova. Si è visto giorno dopo giorno che la nostra presenza era ed è apprezzata. Genera sicurezza. Anche l’atteggiamento dei militari in strada, sempre col sorriso ma allo stesso tempo discreti e professionali, è parimenti apprezzato e oggi riceviamo quotidiane dimostrazioni d’affetto”.

Chi vigila

Ma chi c’è, di fatto, nei presidi o in giro nei Defender: “Qui a Padova per ora sono i Lagunari di Venezia che assicurano il presidio per conto dell’Esercito.  La composizione della pattuglia prevede sempre, , almeno una persona, se non addirittura due su tre, con più anni di servizio e quindi molto esperta. Questo vuol dire che sicuramente nel loro background hanno anche l’esperienza di essere stati impiegati con contingenti e missioni all’estero”.

Esercito e sport

Quando si parla di Esercito, non si può non parlare anche di sport. In una città polisportiva come Padova poi… “Abbiamo un centro sportivo molto importante a Salboro, dato in gestione a una società sportiva civile. E’ aperto anche ai cittadini, conta 1600 iscritti. Ci sono piscine, palestre, campi da gioco. A maggio proprio lì è in programma il terzo trofeo dello sport dove metteremo in competizione i reparti dell’Esercito che dipendono dal Comando Forze Operative Nord e che provengono dalle Brigate “Pozzuolo del Friuli”, di Gorizia, “Ariete”, di Pordenone, “Friuli” di Bologna e “Folgore”, di Livorno. I militari si confronteranno in una serie di esercizi improntati alla preparazione fisica tipica dell’Esercito, come ad esempio il nuoto, la corsa o cross-fit.

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