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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Rubano

Tutto nudo in Prato gridando "Allah Akbar": espulso, i carabinieri lo ritrovano per Padova

Nonostante il decreto emesso dalla Prefettura nei suoi confronti, l'uomo è rientrato in Italia senza autorizzazione. I militari di Sarmeola lo hanno arrestato in via Kennedy a Rubano

Il primo e il 15 luglio del 2016 era stato fermato dalla polizia in Prato della Valle, a Padova, mentre, completamente nudo, gridava “Allah Akbar”. A seguito di quegli episodi, M.B., 23enne tunisino, era stato espulso per la sua pericolosità e per i suoi precedenti (droga, rapine, lesioni, resistenza a pubblico ufficiale e procurato allarme). Tuttavia, nonostante il provvedimento emesso nei suoi confronti dalla Prefettura di Padova, le forze dell'ordine si sono nuovamente imbattute nel giovane straniero, sorpreso a girare per Rubano - il fermo è avvenuto in via Kennedy - alle 10 di giovedì mattina, dai carabinieri della stazione di Sarmeola. 

ARRESTATO DI NUOVO. L'uomo, irregolare sul territorio nazionale, era rientrato in Italia senza autorizzazione alcuna. Per questo i militari lo hanno arrestato e trattenuto nelle camere di sicurezza della stazione di Padova Principale, in attesa del processo per direttissima, fissato per la mattinata di venerdì. 

IL PRIMO EPISODIO. Il primo episodio che lo riguarda risale alla sera dello primo luglio dello scorso anno, poco prima di mezzanotte, quando, in stato di alterazione psicofisica, l'uomo si era messo a correre senza vestiti in mezzo alla gente a passeggio nella piazza padovana. In quell’occasione, alcuni passanti preoccupati avevano allertato il 113 e, subito dopo, una pattuglia della polizia, intervenuta sul posto, aveva tentato di calmarlo per accompagnarlo in questura, ma il giovane era riuscito a divincolarsi fuggendo verso la basilica di Santa Giustina.  

ATTI OSCENI. Con l’aiuto di altre due pattuglie giunte in ausilio, il tunisino era stato rincorso e bloccato, nonostante per fuggire avesse colpito con uno schiaffo un agente e un morso alla mano un altro poliziotto. Il tunisino era stato denunciato in stato di libertà per resistenza a pubblico ufficiale e atti osceni in luogo pubblico e trasportato al pronto soccorso dell’ospedale civile dal 118, dove era stato ricoverato in Psichiatria.

SECONDO EPISODIO. Dopo due settimane, il 15 luglio 2016, alle 10.30, il tunisino aveva ripetuto la scena, correndo nudo per la principale piazza della città patavina e urlando frasi in arabo, tra cui "Allah Akbar", sotto gli occhi esterrefatti dei passanti, tra cui la nota attrice Eleonora Cardinale, in quei giorni a Padova per le riprese del suo ultimo film. Allertata la polizia, dopo averlo rincorso per Prato della Valle, sempre con difficoltà, gli agenti erano riusciti a bloccarlo e ammanettarlo.

CARCERE. Sbarcato a Lampedusa nel 2011, entrato ed uscito dal carcere più volte perché arrestato per detenzione di sostanza stupefacente a fini di spaccio oltre che plurindagato per reati contro la persona commessi anche durante la detenzione, nel 2013 l’Ufficio immigrazione di Padova aveva rigettato la sua istanza di rinnovo del permesso di soggiorno per motivi di pericolosità sociale, notificandogli il decreto mentre era ancora in prigione.

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