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Cronaca

Mille euro nella carne, estorsione a un macellaio: nomade arrestato

Arrestato in flagrante, giovedì sera, un nomade padovano di 39 anni, denunciato un altro, veronese. Per 2 anni avrebbero costretto un imprenditore residente in città a fornire loro prodotti e denaro a scadenza settimanale

Mille euro nascosti tra 50 chili di carne, per un valore, questa, di circa 500 euro. I carabinieri di Venezia hanno arrestato in flagrante, giovedì sera, un nomade padovano, 39 anni, nato a Monselice, della nota famiglia Cancelli, e denunciato un altro nomade, 44 anni, veronese, su cui sono in corso accertamenti. I due sono accusati di estorsione ai danni di un macellaio padovano.

ESTORSIONE AI DANNI DI UN MACELLAIO. Una situazione che andrebbe avanti da circa due anni e che avrebbe fruttato ai due aguzzini, nel tempo, circa 300mila euro. La vittima, un imprenditore di medio livello, era costretta a fornire una serie di prodotti delle sue due macellerie a Padova. Oltre alla carne, gli veniva chiesto anche un pagamento settimanale in contanti. Un modus operandi molto simile a quello in uso alla criminalità organizzata: chiedere la fornitura di prodotti nell'estorsione; in questo caso l'errore è stato quello di inserire il denaro direttamente nella carne, consentendo agli investigatori di dimostrare il reato.

MILLE EURO NASCOSTI TRA LA CARNE: Guarda il video

MINACCE. L'imprenditore, sotto minaccia di ritorsione (danni o furti alla sua attività commerciale o anche alla casa), non ha potuto che cedere ai ricatti del suo estorsore. Il nomade, infatti, conosceva bene le abitudini della famiglia e sapeva su cosa far leva per intimidire la sua vittima: "Conosciamo i tuoi cari", gli diceva.

LE INDAGINI. L'attività dei militari è stata portata a termine con la collaborazione degli uomini della compagnia di Padova, coordinati dal pubblico ministero euganeo Federica Baccaglini. Le indagini hanno preso il via circa due mesi fa. Pedinamenti ed intercettazioni hanno permesso agli investigatori di sorprendere il nomade (ora in carcere a Padova) sul fatto. L'imprenditore infatti, residente in città, non aveva mai sporto denuncia. Fino alla fine i fatti sono stati negati. Tuttavia, chiari segnali sono emersi durante un colloquio informale con la vittima e nel corso dell'attività di monitoraggio sul territorio.

IL BLITZ E L'ARRESTO. Giovedì sera, il blitz degli uomini dell'Arma, che ha permesso di cogliere i due soggetti mentre caricavano nel bagagliaio dell'auto carne e denaro appena riscossi. Il fatto che quest'ultimo fosse stato occultato tra i prodotti, ha permesso appunto di incastrare l'estorsore, già sottoposto a sorveglianza speciale per pericolosità sociale. Da quanto si è appreso, il "pizzo" inizialmente sarebbe stato, oltre alla carne, di 450 euro a settimana, prelevato da una sola delle due macellerie. Sarebbe poi stato esteso ad entrambe le attività commerciali dell'imprenditore, e alzato prima a 650 euro, poi a mille, ovvero la cifra rinvenuta dai carabinieri giovedì sera, custodita in una busta, tra varie altre contenenti la carne. Il nomade è finito in manette ed è stato accompagnato al Due Palazzi di Padova. Il soggetto gravitava anche nel Veneziano. Non si esclude, quindi, che fatti del genere possano essere stati compiuti anche ai danni di attività commerciali della provincia lagunare.

IL VIDEO DELL'OPERAZIONE DEI CARABINIERI:

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