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Cronaca

Giovanissimi, ma falsari e truffatori navigati. Frodi alle banche con i documenti contraffatti

L'operazione dei carabinieri ha stroncato una banda specializzata nella fabbricazione di documenti intestati ad altre persone, con cui aprivano conti correnti nelle banche del Nordest

Il più anziano ha 32 anni, il più giovane solo 21. Tre ragazzi, ma con una notevole esperienza alle spalle come falsari e truffatori. Hanno tentato una serie di frodi alle banche del Veneto e del Friuli, ma i carabinieri di Padova sono riusciti, grazie alla collaborazione degli istituti di credito, ad assicurarli alla giustizia.

Le pene

Nove mesi di reclusione per il 32enne, dieci per i due complici con la sospensione condizionale: queste le condanne emesse dal tribunale cittadino al termine della direttissima di mercoledì, dopo una notte passata nelle camere di sicurezza della caserma.

La segnalazione

Le operazioni che hanno portato all'arresto di due romeni, il 32enne D.V. e il 21enne M.C.A., e di una complice moldava, la 25enne E.N., sono scattate martedì, dopo la segnalazione ricevuta dal comando di Prato della Valle da parte di una banca della città. Memori di altri episodi in cui cittadini romeni avevano cercato di aprire conti correnti con documenti falsi, gli impiegati dell'istituto di credito si sono insospettiti davanti all'ennesima richiesta.

La tentata frode

Allo sportello si è presentato il 32enne, chiedendo di aprire un conto bancario. Il personale ha preso tempo, fino all'arrivo dei militari, che hanno visionato i documenti del ragazzo e scoperto che sia la carte d'identità che la tessera sanitaria avevano la sua fotografia ma i dati anagrafici di un altro cittadino romeno. Bloccato il giovane, a poca distanza sono stati scoperti i complici che lo aspettavano in auto: senza sapere di essere ormai in trappola, anche loro hanno esibito documenti falsi, confermando le tesi degli inquirenti.

Le perquisizioni

Nel veicolo sono state trovate le prove decisive: 8 carte di credito emesse da banche di Padova, Venezia e Pordenone, 2mila euro in contanti e le chiavi dell'abitazione che i tre usavano come base logistica per le loro attività di falsari. Nell'appartamento di Villanova di Camposampiero i carabinieri hanno scoperto un piccolo laboratorio organizzatissimo. Decine di documenti intestati a stranieri, dalle carte d'identità ai passaporti, dalle patenti alle tessere sanitarie, tutti senza foto e pronti a essere usati per le truffe. I tre si erano anche procurati una pressa portatile per timbrare i documenti, rendendoli quasi impossibili da smascherare.

Proseguono le indagini

Venuto a galla l'imbroglio, tutto il materiale è stato sequestrato e i tre giovani sono stati ammanettati con l'accusa di possesso e fabbricazione di documenti falsi. Ora gli inquirenti sono al lavoro per risalire a tutte le banche truffate e verificare quanti siano i conti illecitamente aperti, oltre che per capire se le persone di cui sono stati utilizzati i dati anagrafici siano o meno estranee alla vicenda. 

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