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Cronaca

Verso una medicina personalizzata Fegato e cuore riprodotti in un chip

La combinazione delle tecniche di micro-fabbricazione con la medicina rigenerativa ha reso possibile la creazione di organi umani in dispositivi tecnologici miniaturizzati, più comunemente chiamati "organ on chip"

Nel laboratorio BioERA (Biological engineering research & application) dell’università di Padova e dell’Istituto veneto di Medicina molecolare (Vimm) è stato scoperto come sviluppare tessuti umani miniaturizzati "on chip". In particolare, sono stati presi in considerazione due tra gli organi umani di maggiore interesse per lo studio della tossicità indotta da farmaci: fegato e cuore. Lo studio è stato recentemente pubblicato nella prestigiosa rivista "Nature Methods".

ORGANI UMANI RIPRODOTTI IN UN CHIP. L’idea che sta alla base di questa tecnologia innovativa è la possibilità di produrre organi umani da utilizzare come strumento di screening al fine di poter testare nuovi farmaci e quindi sviluppare nuove terapie. La miniaturizzazione di tali organi consentirà l’analisi di un numero elevato di combinazioni sperimentali a costi estremamente contenuti. Altresì, la complessità tecnologica offerta da un tale dispositivo miniaturizzato garantirà di operare in condizioni che possano mimare la fisiologia umana in stati di normalità o in presenza di alterazioni patologiche.

VERSO UNA MEDICINA PERSONALIZZATA. Altra peculiarità è la possibilità di sviluppare terapie ad hoc per ciascun paziente nel caso in cui tali organi o tessuti vengano derivati dallo stesso, mediante l’impiego di cellule staminali che mantengono le informazioni genetiche del paziente: questa prospettiva apre la strada ad una medicina personalizzata.

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