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Cronaca

Bomprezzi, morto l'ex consigliere comunale "giornalista a rotelle"

A stroncarlo giovedì, in ospedale a Milano, un'embolia polmonare. Punto di riferimento per i diritti dei disabili, costretto a condurre un'esistenza in carrozzina, aveva ricoperto il ruolo di politico locale

È morto giovedì mattina, all'età di 62 anni, Franco Bomprezzi, scrittore e giornalista impegnato sui temi della disabilità. A stroncarlo all'ospedale Niguarda di Milano, nel centro clinico Nemo dov'era ricoverato da tempo, è stata un'embolia polmonare. Il "giornalista a rotelle", come amava scherzosamente definirsi, è stato sempre un punto di riferimento per i diritti dei disabili, lui che, affetto da osteogenesi imperfetta, fu costretto a condurre un'esistenza in carrozzina.

EX CONSIGLIERE COMUNALE. Fiorentino di nascita, dopo essere stato caposervizio a "Il Mattino di Padova" e collaboratore per anni de "Il Resto del Carlino", aveva ricoperto il ruolo di caporedattore alla Rai a Milano. Direttore del periodico "DM", della rivista "Mobilità" e portavoce di Ledha-Lega per i diritti delle persone con disabilità, Bomprezzi è stato a lungo un opinionista di primo piano del gruppo editoriale "Vita", diventando una voce molto ascoltata non solo tra chi lavora nel campo della disabilità, ma nell'insieme del Terzo settore italiano. Per il suo impegno civile, nel 2007 il presidente Giorgio Napolitano lo aveva nominato cavaliere della Repubblica, mentre due anni prima il comune di Milano gli aveva conferito l'Ambrogino d'oro. Per un mandato, dal 1975 al 1980, era stato anche consigliere comunale a Padova.

RENZI. "A lui dedicheremo la riforma del terzo settore, un simbolo di tenacia e determinazione, un personaggio del terzo settore, o meglio del primo settore, che combatteva contro la disabilità", ha commentato da Bruxelles il presidente del consiglio, Matteo Renzi.

ZAIA. "Con Franco Bomprezzi se ne va un uomo esemplare ed un professionista serio che, anche con il suo lavoro, ha dato un contributo prezioso nel far conoscere, con verità e delicatezza, il mondo della disabilità e nel contribuire all’affermazione dei diritti di tutti i disabili. Per tanti anni - ha dichiarato il presidente della regione Veneto Luca Zaia - è stato il simbolo di una corretta informazione messa al servizio di un nobile scopo come quello di far conoscere, prima di tutto a chi ha avuto la fortuna di non subirla, la realtà della disabilità, fatta di piccoli e grandi problemi quotidiani da affrontare e superare. Lui li ha sempre affrontati, superati e raccontati con capacità professionali, sensibilità umana, forza d’animo. Ci mancherà molto, per quello che è stato, per quello che ci ha raccontato, per quello che ci ha insegnato".

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