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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Vo'

Emergenza frane sui colli euganei: sgomberata una cantina

A Vo Euganeo impressionanti crepe si sono aperte sulla parete dello stabile e sul selciato dell'azienda "I Roveri". A Baone il movimento franoso interessa invece buona parte del vigneto dell'azienda "La Sorgente"

La situazione sui colli euganei si fa sempre più preoccupante. Complici le abbondanti piogge cadute nell'ultimo periodo, frane e smottamenti sono all'ordine del giorno. A pagarne le spese sono, oltre ai residenti tout court come alla Rocca di Monselice o gli automobilisti, come per la frana sulla strada provinciale 43, anche gli imprenditori agricoli che vedono minacciata soprattutto l’attività vitivinicola ma anche la coltivazione degli ulivi, con il rischio di gravi conseguenze anche alle strutture.

VO EUGANEO. A franare sono quindi anche ettari di vigneti coltivati con varietà doc dei colli euganei o gli stessi edifici delle cantine. A Vo Euganeo una delle situazioni più critiche: in località Boccon una cantina è stata sgombrata a causa di una grossa frana che minaccia l’azienda “I Roveri” di Fabrizio Ongaro. Impressionanti le crepe che si sono aperte sulla parete dello stabile e sul selciato, costrigendo alla chiusura della cantina, mentre il movimento franoso sta interessando anche 4-5ettari del vigneto aziendale circostante. "La frana è piuttosto vasta - afferma il titolare - e le lesioni alle strutture evidenti. In cantina non possiamo più lavorare e abbiamo spostato il materiale che siamo riusciti a trasportare. La prossima settimana avremo un incontro con gli enti coinvolti, dal Comune al Parco Colli, dalla Forestale alla Provincia, per cercare di capire come muoverci. Ci preoccupano non solo l’entità dei danni ma anche i tempi lunghi per risolvere l’emergenza".

BAONE. A Baone il movimento franoso interessa invece buona parte del vigneto dell’azienda “La Sorgente”, coltivato a moscato bianco e chardonnay, un uliveto e la strada di collegamento all’interno della proprietà. "Una parte dei vigneto è sprofondata di circa un metro e mezzo - spiega Renato Montecchio - e scivolata a valle per almeno tre metri. Anche la strada di collegamento è franata abbassandosi di circa un metro e mezzo. Una frana si è aperta anche nell’uliveto, scivolato di 4-5 metri verso valle. Abbiamo allertato anche l’Enel perché c’è il rischio che cadano i piloni della linea elettrica. Speriamo che il movimento franoso si fermi così potremo iniziare quanto prima i lavori di ripristino".

COLDIRETTI. "È evidente che il territorio ci manda dei segnali che non possiamo sottovalutare - afferma Walter Luchetta, direttore di Coldiretti Padova - Da tempo continuiamo a ripetere che non è sufficiente limitarsi a gestire l’emergenza, cercare di rimediare quando i danni ci sono e la situazione è compromessa. Serve piuttosto una programmazione lungimirante e strutturale sul territorio per limitare e prevenire il dissesto idrogeologico".

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