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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Piove di Sacco

Finta cooperativa froda il fisco per 14 milioni sfruttando 100 lavoratori "in nero"

Le Fiamme Gialle hanno portato a galla una maxi frode: tra fatture false, dichiarazioni dei redditi fantasma e imposte mai pagate hanno sequestrato beni per 1 milione di euro

Una maxi frode da 14 milioni, con un centinaio di lavoratori in nero, è stata scoperta dalla guardia di finanza di Piove di Sacco. Una falsa cooperativa e un giro di fatture altrettanto false hanno portato a 5 denunce.

Truffatori mascherati da cooperativa

Numeri da capogiro per l'indagine che ha visto in campo i finanzieri con il supporto dell'Ispettorato del lavoro, Itl e Inps. Gi accertamenti si sono conclusi il 17 luglio e interessano un periodo che va dal 2013 al 2017. Periodo in cui una sedicente cooperativa, che operava nel settore del trasporto merci e logistica, ha sfruttato una serie di fatture false riuscendo a evadere 14 milioni di euro, tra imponibile non tassato e imposte.

La strategia

La cooperativa, che era in realtà un'impresa commerciale a tutti gli effetti, sfruttava le fatture emesse da una cartiera con sede nel Piovese, che creava i documenti per operazioni inesistenti. Trasporti merci eseguiti e mai dichiarati, con un risparmio notevole sul fisco e una concorrenza sleale verso le ditte regolari.

Lavoratori "in nero"

A peggiorare la situazione, il fatto che la manodopera impiegata per i trasporti fosse composta da 96 lavoratori senza contratto, cioè assunti “a nero”. Altri 23 conducenti inoltre hanno percepito, nell'arco dei 5 anni, soldi illeciti fatti passare per straordinari o premi, ma ricavati dalla frode in atto e mai registrati nel libro paga. L'Ispettorato del lavoro ha individuato 3 responsabili dello sfruttamento del lavoro nero, a cui contestano violazioni per 900mila euro. Ammontano invece a più di 2 milioni e mezzo di euro i contributi dei lavoratori mai versati.

Sanzioni e sequestri esorbitanti

Le Fiamme Gialle hanno denunciato un totale di 5 persone, accusate di dichiarazione fraudolenta, emissione di fatture false, omessa dichiarazione dei redditi, occultamento di documenti contabili e mancato pagamento delle imposte. Sequestrati beni per 1 milione di euro, tra cui due abitazioni a Vigonza e Fossò, due terreni e 750mila euro in denaro, tra cui 50mila euro in contanti recuperati in una cassetta di sicurezza intestata a uno degli indagati.

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