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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Era sfuggito all'operazione Tailor-made per frode e riciclaggio: arrestato in banca

L'uomo, un latitante padovano, scampato agli arresti di dicembre, si è recato in un istituto di credito per ritirare una somma dissequestrata: intercettato, sequestrati 130mila euro

Era riuscito a sfuggire alla retata del 10 dicembre 2015, quando la Guardia di Finanza di Venezia aveva eseguito 17 delle 20 ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip di Padova su richiesta della procura della Repubblica, nell’ambito dell’operazione Tailor-Made. In quell’occasione, era stata smantellata una pericolosa organizzazione criminale dedita alla commissione di frodi fiscali con sede operativa nel capoluogo patavino. Soltanto dopo una serie di complesse attività di polizia giudiziaria, svolte in maniera occulta da parte della Guardia di Finanza di Mirano (Venezia), è stato possibile individuare ed arrestare L.B., padovano di 54 anni, che aveva fatto perdere le proprie tracce rifugiandosi all’estero. I capi d’accusa, per lui, sono di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati tributari, riciclaggio e spaccio di sostanze stupefacenti. 

L'OPERAZIONE TAILOR-MADE: Guarda il video

INTERCETTATO. L.B., già indagato in altri procedimenti penali come prestanome in società cartiere, ha infatti avuto necessità di eseguire un'operazione finanziaria urgente ed improcrastinabile. Per questo motivo ha programmato un fugace rientro in Italia. Tale circostanza non è passata inosservata ai finanzieri di Mirano, che, sin dalle prime ore dello scorso venerdì, erano pronti ad intercettarlo. Le fiamme gialle lo hanno riconosciuto nelle vicinanze di un istituto di credito, dove si era recato per ritirare una somma dissequestrata.

ARRESTATO. L'uomo è stato arrestato ed accompagnato al carcere Due Palazzi di Padova. Nel corso delle perquisizioni personale e locale, è stata rinvenuta una modica quantità di stupefacente; contestualemente gli è stata sequestrata una somma pari a circa 130mila euro, visto che il danno all’Erario causato dall’associazione per delinquere ammonta a circa 8 milioni. L’arrestato risulta infatti aver partecipato alla frode fiscale di carattere trasnazionale, con funzioni di prestanome di società cartiere estere. È soltanto grazie all’apporto fornito da personaggi di tale spessore che i "capi" del sodalizio hanno potuto agire indisturbati per anni.

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