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Cronaca

Ladri di bici 2.0: il fenomeno Padova, aziende stimano danno da 150 milioni di euro l'anno

Nel contesto di Bike experience, l'evento che si è svolto nel fine settimana a Galzignano Terme, ha posto l'attenzione sul crescente problema delle biciclette rubate

Bici rubate in ogni modo: sia all’ingrosso (scassinando depositi delle squadre e magazzini delle aziende, svuotando negozi e bici-park) che al dettaglio (violando i garage privati, aggredendo i singoli cittadini su sentieri isolati), fino all’estremo delle rapine a mano armata. Se n'è parlato a Bike experience, l'evento che nel fine settimane ha trasformato Galzignano in capitale delle due ruote.

NON SPORGE DENUNCIA.

Per portare via le bici, oggi, i malavitosi fanno cose un tempo possibili solo per i gioielli e le auto di lusso: d’altronde le due ruote a pedali sono diventate un oggetto ambito, anche se i ladri le trattano come merce avariata accatastandole senza alcuna cura nei furgoni, come mostrato dai video proiettati durante l’intervento di Vincenzo Zonno, Commissario Capo della Polizia di Stato. “Il guaio – ha aggiunto Zonno – è che chi subisce i furti non sporge denuncia, mentre noi abbiamo bisogno di più tracciature possibile per poter almeno provare a combattere il fenomeno”.

DANNO.

 Le aziende produttrici dunque soffrono anche se fanno grandi fatturati, considerando che i furti di bici in Italia su scala annua provocano un danno da 150 milioni di euro: i magazzini diventano bunker dotati delle più sofisticate tecnologie, le polizze assicurative crescono in modo esponenziale, eppure il fenomeno non si arresta: ben lo sa Davide Boifava, amministratore delegato della Carrera Podium, che ha documentato il poco edificante record di 17 effrazioni subite dalla sua azienda di bici del bresciano.

DANNO SUL MOVIMENTO SPORTIVO.

 I ritrovati tecnologici adottati dalle case produttrici per personalizzare le bici (QR Code e altri) finora hanno dato risultati modesti. “Dobbiamo combattere questa piaga – ha confermato Isaia Spinelli, direttore commerciale Italia di Bianchi – considerando la ricaduta economica, la ridotta marginalità per le aziende e l’impoverimento dei prodotti disponibili sull’inevitabile mercato parallelo che si viene a creare, soprattutto su internet”. I malviventi quasi sempre scartano i telai e recuperano le parti staccate, poi montate su scocche di dubbia provenienza ed ancora più dubbia affidabilità. E’ un danno che indirettamente ricade anche sul movimento sportivo che gravita intorno alla bicicletta, come ha ricordato Luca Plaino, docente del Centro Studi FCI.

PENE SEVERE.

Roberto Pella, Vice Presidente ANCI ha portato il punto di vista istituzionale dell’associazione che riunisce i comuni italiani, anch’essi allertati sul triste fenomeno: “Lotta alla contraffazione e pene severe sono l’unico deterrente possibile– ha spiegato – insieme ad iniziative legislative che consentano alle amministrazioni locali di ottenere deroghe al patto di stabilità per investire su miglioramenti infrastrutturali, maggiore presidio del territorio e potenziamento degli impianti di videosorveglianza. La bicicletta è troppo importante per il miglioramento dei nostri stili di vita, batterci in sua difesa è un impegno civile”.

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