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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Cinto Euganeo

Galan, arresto in carcere a Opera Sequestro cartella clinica ospedale Venerdì l'interrogatorio davanti gip

L'ex governatore Veneto, indagato per tangenti nell'ambito dell'inchiesta sul Mose, è stato portato nella tarda serata di martedì in una cella singola nel centro clinico della casa di reclusione alle porte di Milano

Dopo la travagliata giornata di martedì che, dal rifiuto del terzo ennesimo rinvio del voto ha portato la Camera a esprimersi a favore della richiesta di arresto per tangenti nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Venezia sul Mose, il deputato di Forza Italia, ex ministro ed ex governatore del Veneto, Giancarlo Galan avrebbe trascorso la sua prima nottata in cella, da quanto si apprende, in maniera "tranquilla".

LA CRONISTORIA: L'ARRESTO: Dimesso dall'ospedale, Galan va in carcere - ULTERIORE RINVIO: La Camera boccia l'ennesima richiesta - LETTERA A BOLDRINI: "Ci devo essere, rinviate voto" - VOTO SLITTA ANCORA: Rinvio al 22 luglio - GALAN IN OSPEDALE: Legali chiedono domiciliari - GALAN RICOVERATO: Difesa ottiene rinvio del voto - LA GIUNTA: "Nessuna persecuzione" - LO SFOGO: "Non mi occuperò più di politica" - LA MEMORIA DIFENSIVA: "La mia verità sulla villa di Cinto" - IL SEQUESTRO: Sigilli a ville e barche - CASO MOSE: Richiesta d'arresto per Galan

CARCERE CON CLINICA. Galan, dimesso dall'ospedale di Este in cui si trovava ricoverato da 12 giorni per una tromboflebite seguita alla frattura di tibia e perone, dopo essere tornato per qualche ora nella sua villa di Cinto Euganeo, nel Padovano, a seguito della notifica dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere è arrivato intorno all'una di notte nel carcere di Opera, alle porte di Milano, in una cella singola nel centro clinico della casa di reclusione, una vera e propria struttura ospedaliera dove vi sono una serie di "camere di pernottamento" e il detenuto può essere sottoposto a un monitoraggio sanitario permanente. All'ex ministro deve essere controllato il livello di glicemia ogni 4 ore, devono essere somministrate terapie per controllare le apnee notturne e il diabete e deve rimanere con la gamba ingessata "in scarico".

CARTELLA OSPEDALE SEQUESTRATA. La Guardia di Finanza, su ordine della Procura di Venezia, ha posto sotto sequestro all'ospedale di Este la cartella clinica di Galan. Secondo quanto si apprende, i magistrati vogliono capire in sostanza come mai dopo una prognosi iniziale di 45 giorni, sia stato poi dimesso in tempi rapidi, mentre la Camera votava il sì al suo arresto. Nessun mistero nè alcuna dietrologia, invece, secondo i medici del nosocomio atestino. "Il paziente - spiega il direttore medico, Enrico Agnoletto - è stato dimesso ieri quando si è avuta conferma che il quadro degli esami e quello clinico si erano stabilizzati, e poteva andare a domicilio. Il sequestro della cartella credo serva soprattutto per i medici della struttura carceraria che ora hanno in cura Galan. Si è equivocato - sottolinea - su quella che era la prognosi di 45 giorni, stilata dall'ospedale di Padova per il consolidamento della frattura alla gamba, e quella che invece è stata la degenza da noi. Le dimissioni di Galan sono avvenute in modo identico a tutti gli altri pazienti. Noi agiamo come medici, non valutiamo altre ragioni. Se Galan fosse stato dimesso 'proprio' il giorno prima del voto che cosa si sarebbe detto? La polemica ci sarebbe stata comunque. Non c'è stata alcuna accelerazione - conclude - nè rallentamento nel processo che ha portato alle dimissioni. Martedì mattina è stata fatta la valutazione che tutta la situazione si era stabilizzata e lo si è comunicato al paziente, firmando poi la lettera di dimissioni".

VENERDÌ L'INTERROGATORIO DAL GIP. Sarà il gip di Milano Di Censo ad occuparsi dell'interrogatorio di garanzia per rogatoria, fissato per venerdì mattina 25 luglio. Secondo l'accusa, Galan, per fare cassa in modo illecito e sfuggire ai controlli, sarebbe entrato attraverso prestanome nelle società che lavoravano all'interno del Consorzio Venezia Nuova, guidato da Giovanni Mazzacurati, incassando la percentuale sugli utili sui lavori per il Mose. Per un totale, sommato ad altre prebende, stimato, sempre secondo l'accusa, in 5 milioni di euro.

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