Caso clinica odontoiatrica, pazienti dirottati: Favero viene condannato

Pazienti dirottati dal pubblico al privato. La promessa di prestazioni a minor prezzo e in tempi più rapidi. Il caso di Gian Antonio Favero, docente di Implantologia al Bo ed ex direttore della clinica odontoiatrica dell'Azienda ospedaliera di Padova, era finito sotto le luci della ribalta dopo che, nel dicembre 2012, le telecamere di "Striscia la Notizia" avevano ripreso quanto accadeva all'interno della struttura di via Venezia. Il dentista, come riportano i quotidiani locali, è stato condannato con rito abbreviato a due anni e due mesi di reclusione, oltre che ad un maxi risarcimento di 500mila euro nei confronti dell'Azienda ospedaliera, costituitasi parte civile, per l'ingente danno economico subìto, quantificato dal pubblico ministero Sergio Dini intorno ai 2 milioni di euro.

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LA CONDANNA. Abuso d'ufficio. È il reato per cui il giudice dell'udienza preliminare Cristina Cavaggion ha condannato il professor Favero, assistito dall'avvocato Antonio Franchini, accogliendo la requisitoria del pm Dini, che aveva richiesto due anni e dieci mesi di carcere. Negli anni, il dentista, 63enne, originario di Oderzo ma residente a Jesolo, avrebbe collaudato un fitto e remunerativo sistema. Oltre cento pazienti sarebbero stati trasferiti dall'azienda ospedaliera patavina ad ambulatori privati tra Padova, Treviso, Oderzo e Conegliano. Svelato l'intreccio, Favero era stato costretto a dimettersi da direttore della clinica ed era stato allontanato anche dalla cattedra universitaria.

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