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Cronaca

Caso Cecchin, la diocesi di Treviso: «Nessuna prova e nessun esposto in procura»

La diocesi della Marca prende posizione sulle accuse lanciate dal padovano Gianbruno Cecchin, che sarebbe stato molestato sessualmente al seminario vescovile trent'anni fa

Nuovo capito il merito al caso di Gianbruno Cecchin, originario dell'Alta Padovana e oggi docente di filosofia. Il 48enne nei giorni scorsi ha pubblicamente denunciato di essere stato vittima di abusi sessuali tra il 1990 e il 1991 all'interno del seminario vescovile di Treviso da parte di due sacerdoti che tutt'oggi esercitano tra San Donà di Piave (Venezia) e San Martino di Lupari.

Nessuna mossa ufficiale

La diocesi trevigiana ha avviato un'indagine interna circa la condotta dei due sacerdoti che sono finiti, di punto in bianco, bersaglio di accuse infamanti lanciate da Cecchin. Il docente, trent'anni dopo i presunti abusi, aveva annunciato di voler consegnare lunedì scorso un esposto in procura per raccontare la sua verità. Attualmente però, fa sapere il vertice della Chiesa di Treviso, il diretto interessato non avrebbe formalizzato alcuna accusa.

Il comunicato della diocesi

«Trasparenza nelle procedure di indagine, vicinanza a tutti i soggetti accusati e fiducia nel lavoro degli organismi competenti - si legge in un comunicato emesso nel pomeriggio di martedì - E’ questa la linea che la diocesi di Treviso ribadisce di seguire in merito alla vicenda della segnalazione di presunti abusi che sarebbero avvenuti circa trent'anni fa nel seminario vescovile di Treviso, denunciati dal signor Gianbruno Cecchin, allora maggiorenne. La persona ha accusato negli ultimi giorni, attraverso i quotidiani e le reti locali, due sacerdoti della diocesi di averlo ripetutamente sottoposto a violenze. L’esposto in procura, che più volte il signor Cecchin ha dichiarato di voler presentare, ad oggi non risulta depositato. Questa persona, quindi, non ha fornito, né alla diocesi né ai mezzi di informazione sui quali ripetutamente ha diffuso le proprie accuse, la minima prova di quanto affermato. A seguito della segnalazione, comunque, pur manifestando totale fiducia nei sacerdoti accusati, il vescovo Michele Tomasi ha avviato da subito una indagine secondo quanto indicato dalla Chiesa, al fine di far luce sulle gravi accuse formulate a carico dei due sacerdoti, persone unanimemente stimate per il loro servizio di educatori svolto per anni in seminario senza che mai sia stato sollevato da chicchessia il benché minimo sospetto sulla loro correttezza. Contando anche sulla professionalità dei mezzi di informazione, che danno il loro contributo alla verità, la diocesi di Treviso continua a lavorare nelle sedi opportune per assicurare, nella doverosa tutela delle persone e delle Istituzioni coinvolte e in particolare del seminario vescovile, la massima trasparenza per arrivare nei tempi congrui alla verità dei fatti».

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