Inchiesta filobus e conti svizzeri, rilasciato prof. universitario

Di nuovo libero. Fine della misura cautelare per Giordano Franceschini, ingegnere 45enne, docente universitario a Perugia ma originario di Padova, finito prima in carcere il 21 novembre scorso per poi essere destinato ai domiciliari, nell'ambito dell'inchiesta sul presunto giro di tangenti legato al progetto del filobus portato avanti sull'asse Lecce-Lugano e che ruota intorno alla figura del professor Massimo Buonerba, ex consulente legale dell'allora sindaco di Lecce Adriana Poli Bortone.

IN ATTESA DELLE MOTIVAZIONI. Il Tribunale del riesame di Lecce, presieduta dal giudice Vincenzo Pellerino, ha revocato al “prof.” i domiciliari, ma al momento non si conoscono le motivazioni, che saranno depositate nei prossimi giorni. L'accusa per Franceschini è di truffa aggravata. Era stato il gip, lo scorso 28 novembre, a destinare il 45enne ai domiciliari, stante un atteggiamento di collaborazione con gli investigatori, sia nel corso dell'interrogatorio di garanzia, sia nei due successivi, nel corso dei quali è stato sentito anche dal capo della Procura leccese.

LE INDAGINI. Il gip, nell'ordinanza di custodia cautelare, aveva scritto, a tale proposito, che "vi sono alcune circostanze che avvalorano l'ipotesi di un massiccio utilizzo di fatture per operazioni inesistenti da parte di Franceschini, volte a indurre il Comune di Lecce a effettuare erogazioni in favore della Psgr srl, società da lui amministrata, per opere non effettuate nell'ambito della realizzazione del filobus, i cui proventi sembrerebbero essere stati smistati a persone, come Buonerba, non estranee alla stessa amministrazione comunale leccese". E le indagini, partite dalla Svizzera, con il sequestro di conti bancari, proseguono ora sempre più fitte.