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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Piazza Antenore

Giornata del migrante, a Padova gli attivisti manifestano in piazza Antenore

L'appuntamento a Padova per chiedere trattamenti migliori per gli immigranti e per chiedere più attenzione: "Europa sempre più fortezza"

A un anno dalla manifestazione "Padova Accoglie" martedì 1 marzo gli attivisti sono scesi in piazza di fronte alla prefettura della città euganea per chiedere diritti per i migranti

EUROPA-FORTEZZA. Ecco quello che scrive il sito globalproject.info: "Ancora vediamo milioni di persone premere ai bordi di un’Europa sempre più Fortezza, che non sa accogliere anzi oppone solamente porte chiuse e nuove barriere. Oltre il filo spinato ed i reticolati che segnano nuovamente ogni confine di Stato, ai migranti che giungono nelle nostre città resta ancora un limite da oltrepassare: quello del responso davanti alle commissioni territoriali che devono decidere sulla concessione del permesso di soggiorno dopo il complicato e lungo iter di richiesta di d’asilo. A Padova è attiva una delle Commissioni Territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale, con competenze su tutto il Nord Est. La commissione è stata istituita, con decreto del Ministero dell’Interno il 10 novembre 2014 ed è attiva dai primi mesi del 2015; è composta formalmente da 4 membri il cui operato è completamente oscuro: gli unici dati noti risalgono allo scorso 15 settembre: delle 634 domande esaminate, ben 454 ( il 71 %) sono state rigettate".

MANCANZA TRASPARENZA. Ma non è finita, secondo gli attivisti: "Per la totale mancanza di trasparenza e per i numeri considerevoli dei dinieghi la Commissione di Padova viene additata come un’anomalia nazionale, ma tutto il sistema di valutazione delle richieste di protezione internazionale altro non è che un meccanismo burocratico strutturato perlopiù per scoraggiare l’arrivo di nuovi profughi e limitare l’ottenimento del permesso di rimanere in Italia".

RICHIESTE.  Infine le richieste della protesta: "Vi sono centri di accoglienza in cui, se si esclude gli affetti da patologie particolari, c’è stato quasi il 100% di dinieghi per i provenienti dal sub-Sahara. Dunque l’asilo politico o la protezione umanitaria riguardano solo gli ammalati? Infine, non possiamo dimenticare che anche a coloro ai quali viene accordata una forma di protezione, questa è solamente formale. Bisogna ribadire con forza la necessità immediata dell'apertura di canali umanitari, vogliamo chiedere, come nel 2011, un indirizzo ministeriale che impedisca la divisione dei migranti a partire dalle ragioni del loro viaggio, siano esse per guerra, mutazioni climatiche che rendono invivibili larghi territori o per fame, vogliamo preparare il terreno per il superamento delle Commissioni territoriali e della Bossi-Fini in presenza di forme di impiego a cui potere avviare i richiedenti protezione, vogliamo chiedere una sanatoria che tolga immediatamente dalla clandestinità le migliaia di migranti a cui è già stato negato il permesso di soggiorno".

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