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Cronaca Grantorto

Accumulavano crediti d'imposta: corsi di formazione mai svolti

Le fiamme gialle di Cittadella in questi giorni hanno denunciato il legale rappresentante di un'azienda di Grantorto. A suffragare i sospetti della Finanza hanno contribuito in maniera decisiva le testimonianze di ex dipendenti

Hanno usufruito di contributi dello Stato per svolgere corsi di formazione ai dipendenti nel periodo compreso tra il 2020 e il 2022. Peccato che questi corsi non sono mai stati eseguiti. L'artifizio ideato da un'azienda di Grantorto nell'alta padovana serviva per accumulare crediti d'imposta. Si parla di una cifra vicina ai 550mila euro. Il legale rappresentante dell'azienda oggetto di accertamenti da parte della Guardia di Finanza di Cittadella è stato denunciato all'autorità giudiziaria per indebite compensazioni di crediti fiscali ritenuti inesistenti. Sotto la lente d'ingrandimento vi è ora un'azienda bresciana specializzata nel settore delle consulenze che avrebbe emesso una fattura fittizia di 40mila euro per corsi effettuati al personale che di fatto non sono mai stati eseguiti. Nello specifico, infatti, per i primi due anni l'azienda di Grantorto ha dichiarato di aver fatto formazione interna, mentre nel 2022 di aver esternalizzato il progetto formativo proprio a questa ditta lombarda. 

La storia

Nei  giorni  scorsi, a inizio marzo, i militari del comando provinciale della Guardia di Finanza di Padova hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo diretto emesso dal tribunale fino a concorrenza di un importo pari a 550mila euro,  per  indebite compensazioni di crediti d’imposta finanziati con risorse del Pnrr nei confronti del rappresentante legale di una società di Grantorto operante nel commercio all’ingrosso di materiale elettrico. Nel dettaglio, le attività investigative, condotte dai Finanzieri della Compagnia di Cittadella guidate dal capitano Fabio Caira, scaturiscono da un controllo mirato a verificare la regolarità di una serie di compensazioni fiscali effettuate tra il 2020 e il 2022 da un’impresa dell’alta padovana, beneficiaria di oltre mezzo milione di euro di crediti di imposta utilizzati per compensare effettivi debiti erariali di pari importo. Come emerso dall’analisi della documentazione contabile acquisita in sede di  ispezione, tali crediti sarebbero stati generati dal sostenimento di spese per l’organizzazione di corsi di formazione dei lavoratori dipendenti nel settore delle tecnologie previste dal Piano Nazionale Industria 4.0, rifinanziato con i fondi del Pnrr.

I risultati dell'indagine

I successivi riscontri documentali, quali, a titolo esemplificativo, i registri presenze e gli attestati di partecipazione, supportati dalle concordanti dichiarazioni di 15 ex dipendenti, hanno permesso di ipotizzare come tali corsi formativi, di fatto, non fossero mai stati somministrati. Al meccanismo considerato fraudolento avrebbe contribuito anche una società bresciana attraverso l’emissione di una fattura di 40mila euro per una docenza ritenuta mai effettuata. Le attività ispettive delle Fiamme Gialle hanno inoltre permesso di acclarare che tali costi sono confluiti anche nei bilanci approvati dalla società in rassegna, consentendo di ipotizzare, oltre all’illecito penale tributario, anche la  configurabilità della fattispecie di false comunicazioni sociali, con contestuale applicazione della disciplina sulla responsabilità amministrativa da reato dell’ente.

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