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Cronaca

Aids, scoperta università di Padova Una proteina blocca il virus dell'Hiv

La nucleolina, interagendo con una specifica sequenza genica di Hiv, può inibire efficacemente la riattivazione del virus dallo stato di latenza, bloccando l'avvio dell'infezione e la produzione di proteine virali

Una proteina potrebbe bloccare l'Hiv. La scoperta, pubblicata sulla prestigiosa rivista "Nucleic acids research", si deve al gruppo di ricercatori guidato da Sara Richter, del dipartimento di Medicina molecolare dell’università di Padova, diretto dal professor Giorgio Palù.

UNA PROTEINA POTREBBE BLOCCARE L'HIV. La nucleolina è una proteina multifunzionale presente nelle cellule umane e normalmente coinvolta nei processi di trascrizione, trasporto e replicazione degli acidi nucleici, che riconosce in modo specifico una porzione regolatoria del genoma del virus dell’Aids quando questo è integrato nel cromosoma cellulare.

LA RICERCA. "La condizione di integrazione del genoma di Hiv nel dna umano – sottolinea il professor Palù - è la condizione responsabile della latenza virale, della persistenza cioè del virus nei vari distretti di tessuti ed organi degli individui infetti per tutta la vita. Il fenomeno è responsabile della non eradicazione dell’infezione con gli attuali farmaci antivirali e della ricomparsa del virus appena si interrompe la terapia". "Abbiamo dimostrato – spiega la professoressa Richter - come la nucleolina, interagendo con una specifica sequenza genica di Hiv, sia in grado di inibire efficacemente la riattivazione del virus dallo stato di latenza, bloccando l’avvio dell’infezione e la produzione di proteine virali".

NUOVI FARMACI ANTIVIRALI. L'Italia, con 140mila casi di persone affette da HIV, è il paese con la percentuale più alta in Europa occidentale (sono oltre mille ogni anno i decessi per Aids). La fondamentale importanza dell’identificazione di questo nuovo meccanismo in cui sono coinvolti sia fattori virali che cellulari da parte dei ricercatori padovani indica una possibile via con cui il virus riesce a entrare nello stato di latenza e pone le basi per lo sviluppo di nuovi farmaci antivirali con meccanismo d’azione inedito.

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