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Cronaca Santo / Via Gaspara Stampa

Baby vandalo fa scempio del Tito Livio: imbratta i muri nel cuore della notte

Un giovanissimo graffittaro è stato sorpreso dai carabinieri mentre scarabocchiava le pareti della famosa scuola. Si cercano eventuali complici, ma non si tratta di messaggi politici

Una bravata costata cara a un giovanissimo padovano, che domenica sera ha deciso di sfogare la sua discutibile creatività su un edificio storico finendo denunciato.

Scempio in centro storico

Una prova di coraggio, una sfida con i coetanei, la noia. Non si sa cosa abbia davvero spinto un ragazzino di appena 14 anni a uscire di casa in tarda sera, imbracciare un grosso pennarello e imbrattare un palazzo del centro. Forse non si tratta nemmeno di un obiettivo casuale, perché il muro scelto per l'atto vandalico è una delle pareti perimetrali del complesso che racchiude il liceo classico Tito Livio, prestigiosa culla della cultura cittadina.

Incastrato e recuperato dai genitori

A scoprire lo scempio sono stati i carabinieri del Nucleo radiomobile che domenica sera passavano lungo la riviera. Svoltando in via Gaspara Stampa hanno sorpreso e bloccato l'adolescente, che non ha potuto far altro che ammettere le proprie colpe. A pochi metri, vergata con un pennarello indelebile, la sua opera che di artistico ha davvero poco. Nessun passo indietro da parte delle forze dell'ordine nonostante la giovane età: i militari lo hanno portato in caserma, identificato e denunciato per imbrattamento. Nel cuore della notte la chiamata che ha fatto sobbalzare i genitori: rassicurati che il figlio stesse bene, hanno dovuto andare a recuperarlo negli uffici di via Rismondo. Come se non bastasse, potrebbero anche dover pagare il ripristino della facciata deturpata.

Indagini in corso

Non è certo la prima volta che episodi di vandalismo vengono commessi, anche da giovanissimi, nei confronti di edifici storici di grande valore. Dopo la denuncia le indagini proseguono per capire se il 14enne abbia agito da solo o se fosse in compagnia di altri, ma anche se sia il responsabile di altri graffiti. Di certo quello apparso sul Tito Livio non è uno slogan di ispirazione politica, ma pare sia un semplice disegno che fa propendere gli inquirenti per una bravata isolata.

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