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Cronaca Limena / Via Buccia

Incendio alla Elbi: i primi risultati dei monitoraggi dell'aria eseguiti da Arpav

Sono stati diffusi dall'agenzia per la prevenzione e protezione ambientale i dati raccolti durante le prime verifiche sul luogo del rogo. Tutti i parametri sono sotto soglia

Nel corso dell'incendio che ha interessato uno dei capannoni della ditta di termoidraulica Elbi di Limena, Arpav è stata chiamata a intervenire per monitorare la qualità dell'aria.

L'allarme

Il rogo, che ha colpito i pannelli fotovoltaici a copertura dell'edificio senza intaccare i materiali plastici all'interno, ha destato non poca preoccupazione per il possibile rilascio di fumi tossici. L'amministrazione comunale di Limena ha diramato due comunicati in cui invitava i residenti a chiudere porte e finestre in via precauzionale.

La dinamica

Attorno alle 14.30 di lunedì 28 maggio i tecnici dell'Arpav sono arrivati in via Buccia su sollecito dei vigili del fuoco, confermando che l'incendio non aveva coinvolto le aree interne in cui vengono prodotti i serbatoi in polietilene, che se lambiti dalle fiamme avrebbero potuto esalare sostanze pericolose. Nel giro di pochi minuti i soccorritori sono riusciti a circoscrivere il rogo, domandolo in poco meno di due ore.

I risultati

Arpav comunica che già durante la fase di spegnimento non si sono registrate ricadute di fumo nelle vicinanze. I successivi monitoraggi, eseguiti con la strumentazione portatile per rilevare la presenza di formaldeide, ossidi di azoto, acidi cloridrico e cianidrico, cloro e anidride solforosa, hanno dato esiti confortanti. Tutti i parametri erano inferiori al limite rilevabile dagli strumenti. Si attendono invece i risultati dei prelievi di aria effettuati con i canister.

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