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Cronaca

Incendio a Brendola, da Arpav i primi risultati sull'aria: nessuna minaccia sul Padovano

Nella tarda serata di lunedì, a quasi dodici ore dallo scoppio del rogo, Arpav ha diramato i primi risultati delle indagini sulle sostanze inquinanti. Rilevato del benzene nel Vicentino, per la diossina bisognerà aspettare domani. Nessun riscontro su Padova

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Il report diramato dopo le 22 di lunedì da Arpav ha fornito i primi riscontri delle analisi sulla qualità dell'aria nella zona del Vicentino limitrofa al devastante rogo della Isello Vernici.

Situazione Padova

Come fa sapere Arpav, la direzione del vento, molto variabile nel pomeriggio, da Sud Ovest si è orientata inizialmente verso Nord Est (direzione Altavilla, Alte di Montecchio, Vicenza) con variazioni temporanee della direzione verso Ovest e Nord Ovest (Montecchio Maggiore, Montebello). Nessuna emergenza è stata riscontrata per il territorio padovano, anche quello ai confini con il Vicentino. I veritici della politica patavina sono rimasti in stretto contatto con il Centro meteo Teolo, come fanno sapere il sindaco Sergio Giordani e l'assessore Chiara Gallani. «Il momento di picco di questa giornata non ha interessato l'area del padovano. La situazione dell'incendio è migliorata e i fumi carichi di acqua non si disperdono in quota. 
Al momento nessuna evidenza su Padova e provincia, neppure nei comuni limitrofi al vicentino» questa la comunicazione diffusa da entrambi.

I dati Arpav su Brendola

I dati rilevano la presenza di benzene nei due campioni prelevati in due punti di massima ricaduta, in via Einaudi (ore 14. 30) e via Orna (ore 15.40) a Brendola. Il benzene è pari a 120 e 115 microgrammi/m3 (sulla soglia di 5 microgrammi/m3 riferito però ad una media annuale). Le concentrazioni di altre sostanze organiche volatili non sono particolarmente significative. Sono stati prelevati campioni di microinquinanti organici (diossine, Pcb, Ipa) a Montecchio Maggior. Per queste sostanze, in particolare la temutissima diossina, bisognerà aspettare fino a mercoledì. Oltre ai controlli sull'aria Arpav ha campionato anche le acque di spegnimento seguendone il percorso verso i possibili corpi recettori per predisporre eventuali barriere di contenimento.

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