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Cronaca

Frase Saia di trattenere accattoni a comando, Procura apre inchiesta

Un fascicolo, per ora senza nomi iscritti nel registro degli indagati, è stato aperto a Padova in seguito all'esposto presentato da sette associazioni con l'accusa di istigazione a delinquere per sequestro di persona

L'esposto presentato lo scorso 4 luglio in Procura a Padova da alcuni gruppi di attivisti sociali (Razzismo stop, Beati i Costruttori di Pace, Giuristi democratici, Avvocati di strada, Antigone, Altra Agricoltura e Bios Lab) per "istigazione a delinquere", nella fattispecie, per "sequestro di persona", nei confronti dell'assessore alla Sicurezza Maurizio Saia e, in qualità di responsabile della giunta comunale, anche del sindaco Massimo Bitonci, non è rimasto lettera morta. La Procura euganea ha infatti aperto un'inchiesta, per il momento senza nomi iscritti nel registro degli indagati.

LA FRASE. Sotto accusa la presunta dichiarazione dell'assessore Saia che, parlando di mendicanti, prostitute e venditori abusivi, avrebbe invitato gli agenti della polizia municipale a "portarli al comando, procedere con il fotosegnalamento, fare un verbale e tenerli lì il più a lungo possibile", in quanto, secondo Saia, "devono perdere la giornata di 'lavoro', perché questo è il deterrente".

IL CASO DEL MENDICANTE. L'apertura del fascicolo si inserisce in un clima reso ancor più rovente dal discusso episodio di sabato scorso in Prato della Valle, ripreso in un video che ha fatto il giro del web, quando quattro agenti della polizia municipale hanno fermato e ammanettato un mendicante invalido che chiedeva l'elemosina.

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