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Incidenti stradali Este

Danny, schianto davanti al fratello Centauro stava per diventare papà

Il 29enne vivaista di Este, con la sua Kawasaki Ninja ha tamponato il pilota che lo precedeva all'autodromo di Adria. Morto sul colpo, era in attesa di un figlio. La famiglia ha disposto la donazione degli organi

"In questo periodo della mia vita mi stanno succedendo un sacco di cose importanti, le quali mi assorbono completamente e non danno spazio ad altre. Ma questa... ce l'ho nel sangue", scriveva così a giugno, sulla sua bacheca Facebook, Danny Trevisan, il centauro 29enne di Este, vivaista a Monselice, morto mercoledì all'autodromo di Adria, nello schianto con il pilota che lo precedeva, rimasto solo lievemente ferito. Danny infatti stava mettendo su famiglia, con la fidanzata era in procinto di trasferirsi nel rodigino ed entro pochi mesi sarebbe diventato papà, non per questo però aveva abbandonato la sua grande passione per il motociclismo che purtroppo, per una tragica fatalità gli è costata la vita proprio sotto gli occhi del fratello e degli amici.

LA DINAMICA. Secondo una prima ricostruzione dell'accaduto Marco Zanetti, 22 anni, di Favaro Veneto, nel Veneziano, che procedeva Danny in sella alla sua Yamaha R6, nel tratto fra la prima e la seconda curva avrebbe alzato un braccio per segnalare, come si fa per consuetudine, un rallentamento dovuto a qualche problema. A quanto pare però il centauro atestino non si sarebbe accorto in tempo del gesto del pilota davanti a lui, centrandolo in pieno ad una velocità che normalmente in quel punto può raggiungere anche i 160 chilometri orari. Erano le 11.40, e nell'impatto Trevisan è stato sbalzato dalla sua moto finendo sull'asfalto e riportando numerosi traumi che gli sono stati immediatamente fatali. A nulla è valso il pronto intervento dei sanitari del Suem, ad assistere impotente alla scena il fratello Manuel e un gruppo di amici, oltre al folto pubblico presente mercoledì all'autodromo. Sul posto, per i rilievi del caso, sono giunti i carabinieri di Adria. Come riporta Il Mattino di Padova, le due moto coinvolte sono state poste sotto sequestro e verranno analizzate anche le immagini filmate dalle telecamere del circuito. Intanto la famiglia Trevisan ha già concesso l'autorizzazione per la donazione degli organi.


 

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