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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Scandalo sanità, aperte le inchieste in Clinica ginecologica: i due medici al lavoro

I due professionisti prestano servizio all'Azienda ospedaliera come dipendenti, ma non possono più fare la libera professione in intramoenia

Sono regolarmente in servizio nella Clinica ostretrico-ginecologica dell'Azienda ospedaliera i due medici, un uomo e una donna, coinvolti nello scandalo su bustarelle e nero. Come riportano i quotidiani locali, possono continuare per il momento a svolgere la loro attività, ma solo nell'ambito istituzionale. Non fuori dai confini ospedalieri, quindi non più a pagamento. Così ha deciso il direttore generale Luciano Flor, che ha sospeso entrambi a decorrenza immediata per quanto riguarda la libera professione, revocando l'autorizzazione.

L’INDAGINE.

Intanto il presidente della Regione ha dato mandato al servizio ispettivo dell’Azienda Zero di attivare un’indagine amministrativa interna in relazione a due episodi a danno di pazienti avvenuti in presidi sanitari del Veneto. Gli ispettori regionali saranno un dirigente medico, un dirigente esperto in organizzazione e gestione delle liste d’attesa, un esperto amministrativo di contrattualistica del lavoro. Come chiesto dal governatore, il loro compito sarà quello di “effettuare severe rigorose verifiche” sul funzionamento del sistema di prenotazione e sul rispetto della delibera della Giunta regionale del 2013 con la quale si disponeva il divieto di svolgere attività intramoenia allargata. Si tratterà di un complesso lavoro “incrociato”, che interesserà a tappeto tutte le strutture sanitarie pubbliche e private-convenzionate del Veneto. Le verifiche partiranno dall’attività dell’Azienda Ospedaliera coinvolta e di tutte le Ulss della regione per appurare se dipendenti del sistema pubblico, o universitari, abbiano rispettato quanto disposto dalla delibera regionale del 2013. Verrà anche svolto un controllo su tutte le strutture sanitarie private-accreditate per verificare se, quando e con che modalità dipendenti pubblici o universitari vi abbiano prestato la loro opera.

LA REAZIONE DEL RETTORE.

L’Università di Padova ha diramato una nota: “Sulla base del filmato trasmesso da Petrolio e successive inchieste giornalistiche, viene attribuito a due docenti dell’Università di Padova un comportamento professionale fortemente lesivo non solo dei diritti dei cittadini, ma anche dei valori e dell’immagine dell’Ateneo. Per questo, a fianco dell’azione giudiziaria e in stretta collaborazione con l’Azienda Ospedaliera, il Rettore ha avviato l’indagine disciplinare che gli compete, al fine di far luce sulla vicenda nel più breve tempo possibile, e assumere i provvedimenti conseguenti”.

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