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Cronaca Vigonza

Infortuni sul lavoro, è allarme. Altri due feriti, operaia amputata. Intervengono i sindacati

Sale a tre il bilancio dei feriti sul posto di lavoro nei soli primi quattro giorni di giugno. Un trend in drammatico aumento. Sciopero a Solesino dopo il ferimento di un 55enne

É preoccupante il numero di infortuni sul lavoro registrato nelle ultime settimane nel Padovano. Ai nove nel mese di maggio si aggiungono altri tre casi in meno di una settimana. Nonostante in Veneto le morti bianche siano in calo*, i feriti non accennano a diminuire.

Mano ferita

Lunedì sera a Casalserugo un 40enne di origine straniera e residente in zona è rimasto ferito alla mano. L'uomo si trovava all'interno dei capannoni della Lyto’s Spa in via Ca' Ferri e stava caricando alcune lastre di metallo su un carrello. Dopo essere rimasto incastrato con l'arto è stato trasferito all'ospedale di Padova per le cure del caso e successivamente dimesso. In azienda sono intervenuti i carabinieri di Bovolenta e i tecnici dello Spisal, che stanno ricostruendo gli attimi precedenti all'incidente per capire cosa esattamente sia successo.

Dito amputato

La stessa cosa accade alla Corrado Maretto Srl di Vigonza, dove sempre nella giornata di lunedì un'operaia di 45 anni ha perso un dito. La donna, che vive ad Abano, stava lavorando su un macchinario della ditta calzaturiera dov'è assunta quando le sue grida lancinanti hanno richiamato l'attenzione dei colleghi. É rimasta impigliata in un ingranaggio amputandosi di netto il mignolo di una mano. Dopo la precipitosa corsa all'ospedale del capoluogo è stato sottoposta a un'operazione chirurgica d'urgenza.

Operaio schiacciato: «Macchinario difettoso da anni»

Lunedì un 55enne di Stanghella è invece rimasto ferito alla Epta Spa a Solesino. L'uomo, caporeparto, stava lavorando su una macchina per la piegatura della lamiera che all'improvviso gli ha schiacciato il busto. Se l'è cavata con un trauma da schiacciamento, ma i risvolti portati alla luce dai Fiom e Fim parlano di un macchinario privo dei blocchi di sicurezza, con l'operaio che lavorava in un'area interdetta. «Grazie alla sua esperienza è riuscito a limitare il danno, altrimenti le lamiere avrebbero potuto tranciarlo in due» spiegano i sindacati «I tecnici dello Spisal stanno lavorando per capire se il 55enne abbia commesso un'ingenuità ma resta il fatto che da anni segnaliamo la pericolosità di quell'attrezzo». Dopo l'incidente è stata indetta un'ora di sciopero che ha coinvolto circa 80 dei 190 operai dell'azienda. «Lasciamo che le indagini tecniche facciano il loro corso. Se l'azienda non prenderà le dovute precauzioni torneremo a farci avanti» promettono.

I numeri: meno morti, più feriti

La provincia di Padova mantiene insieme a tutto il Veneto il triste primato per numero di feriti sul posto di lavoro. Nei primi quattro mesi del 2019 ce ne sono stati 25.229 in regione (contro i 24.173 nello stesso periodo del 2018). In calo le morti, passate da 36 a 25 (-31%). «Ma l’emergenza rimane» spiega il presidente dell'Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega, Mauro Rossato «non possiamo sentirci sollevati perché ogni mese in regione hanno perso la vita almeno sei persone». Tre nel Padovano, a parimerito con Treviso e Venezia. Meglio solo Belluno (zero) e Rovigo (1). Sei a Verona mentre chiude la classifica Vicenza con nove.

*fonte: Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega sul primo quadrimestre 2019 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente

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