Boom di intercettazioni a Padova 12mila i cellulari "spiati" dal 2005

Probabilmente la parola del secolo non è "cittadini" ma "utenti", e di questa svolta capitale - è evidente - non c'è ancora una coscienza collettiva, tanto che ladri, spacciatori, delinquenti di ogni sorta e soprattutto insospettabili funzionari o imprenditori, parlano al cellulare dei loro traffici come nel salotto di casa propria, o con linguaggi in codice facilmente interpretabili, senza sospettare - o quantomeno sottovalutando - che le parole corrono su un filo molto meno privato, lungo il quale potrebbero essere all'ascolto orecchie attente, pronte a stanarli. Secondo quanto riportato da Il Gazzettino, Padova sarebbe una delle città più "spiate" del Veneto con 12mila telefoni cellulari intercettati dal 2005 ad oggi. Si tratta di linee "agganciate" nel corso di indagini, come quella che ha scoperchiato lo scandalo dei presunti appalti pilotati nell'operazione Pantano. Particolari all'apparenza insignificanti captati nel corso di una conversazione possono fornire agli investigatori le chiavi di interi panorami illeciti.

OPERAZIONE PANTANO Dalle intercettazioni emerge il sistema malato degli appalti

LE INTERCETTAZIONI PADOVANE. Strumento ormai irrinunciabile per le inchieste, le intercettazioni partono solo dopo l'ok del giudice. La linea viene deviata su un secondo canale, noleggiandola dalla compagnia telefonica di riferimento e l'ascolto avviene attraversi sofisticati e costosi apparecchi. Secondo il Gazzettino nel 2011 i cellulari intercettati sono stati 1.559, pari al 44 per cento di quelli sotto controllo nell’intero Veneto. Ancora più impressionante il dato riferito al 2009, quando le linee "doppiate" sono state 3.099. Intercettare ha un costo, e non indifferente, per questo negli anni si è registrata una graduale diminuzione del ricorso a questo strumento che però negli ultimi tempi è stato protagonista di una nuova impennata che vede Padova fra le città più "ascoltate".