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Galan: "Voglio un processo nuovo, ci sarebbero sorprese. La politica non mi interessa più"

L'ex presidente della Regione in Tribunale a Padova: “Sul Mose l’unica cosa che mi sento di dire è che Cacciari aveva ragione sui rischi della concessione unica al Consorzio"

L’ex governatore del Veneto Giancarlo Galan è in tribunale a Padova nella veste di testimone a un processo su una fuga di notizie: un carabiniere (imputato) lo avrebbe avvisato delle indagini sul Mose, per le quali ha poi patteggiato una pena di due anni e 10 mesi. E’ seduto su una panca, in attesa di essere chiamato in udienza, ci avviciniamo chiedendogli se ha voglia di rispondere a qualche domanda. Si lascia andare dopo un primo “no, non rilascio interviste. Avete scritto un sacco di cose false su di me in questi anni”, ed è un fiume in piena. 

Il Mose scandalo romano

In merito allo scandalo Mose afferma: “Secondo voi avevo bisogno di soldi? Ho avuto una liquidazione milionaria, da Publitalia. Ho sempre guadagnato bene. Non avevo certo bisogno di soldi”. Sì ma la storia di Villa Rodella, i lavori, i favori? “Me li potevo permettere con quanto guadagnato dal mio lavoro. A conti fatti è stato un errore acquistarla ma soldi ne ho sempre avuti. L’ultima mia dichiarazione era di 491 milioni, nel 1993. Ho preso un miliardo (in lire) di liquidazione. Non ero un povero cane. I soldi non mi sono mai mancati. Oggi ho problemi di questo tipo, ma prima mai avuti”. Ma le vicende processuali però ci dicono che lei ha patteggiato su quella vicenda. Non è, in fondo, un'ammissione di colpa? “Mi hanno fatto una porcata enorme. Io chiedo un processo, vorrei farlo davvero. Ci sarebbero altro che sorprese, ma lasciamo stare…”. E' uno scandalo che ha segnato la storia del Veneto: "Ed è qui che vi sbagliate, se c'è stato uno scandalo, si è compiuto a Roma. E' una vicenda romana, non veneta". 

Patteggiamento

Perché ha patteggiato? “Questo è un segreto non glielo posso dire. Oggi la mia vita è cambiata, penso ai cinghiali, alle cavallette che si stanno mangiando tutto. Il mio mondo ora sono i colli Euganei. Che amo da sempre”. E’ stato governatore per tanti anni, come l’ha presa secondo lei chi l’ha sostenuta? “I veneti si sono arrabbiati con me perché leggevano ciò che avete scritto voi. Comunque quando esco per la strada raccolgo grandi manifestazioni d’affetto. Ho ancora molti amici cui sarò sempre riconoscente, ma con la politica, con i politici e i partiti non ho più nessun rapporto. Non leggo i giornali, non guardo la tv, non mi interessa più nulla della politica”.

La politica

Sul governo quindi non si è fatto una idea. “Ripeto, non mi interessa”. Neppure su chi è arrivato al suo posto in Regione? “Non ho rapporti con la politica, quindi neppure con Zaia”, afferma laconico. Sarcasmo, ironia, passione nel difendersi, ma anche voglia di parlare. Non si irrigidisce alle domande che gli vengono fatte. “Sul Mose l’unica cosa che col senno di poi mi sento di dire è che Cacciari aveva ragione sul fatto della concessione unica al consorzio. Quella è stata la presunzione vera, ovvero pensare di gestire tutto con un concessionario, molto più che un errore. Ero convinto che per fare un’opera del genere mettere in gara tutti i lavori fosse una follia. Col senno di poi, invece…”

Il film di Sorrentino e il giudizio su Nanni Moretti

Ha avuto modo di vedere il film di Sorrentino, Loro (sottintendendo parte 1 e 2)? “Lui è molto bravo, lo conoscevo. Sono molto curioso di vederlo il film, ma non mi muovo molto volentieri quindi non ho ancora avuto occasione. Ma lo vedrò di sicuro. Lui sì che è un grande artista, un grande regista. Mica come Nanni Moretti che non mi è mai piaciuto, ma quando sono stato ministro della Cultura sono stato pure costretto a parlar bene di lui. Ma ve lo ricordate quel film, “Habemus Papam”? Dopo un quarto d’ora volevo uscire, inguardabile. Sorrentino invece è un artista che ammiro. Del Ministero della Cultura non solo ho un buon ricordo ma posso pure dire che la situazione che trovai al mio arrivo dimostrava che chi mi aveva preceduto ha lavorato bene. Un quadro decisamente opposto rispetto a quello che trovai al ministero dell’Agricoltura. Ma meglio che stia zitto, ho già parlato troppo con voi, oggi".

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