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Cronaca Noventa Padovana

Omicidio Noventa, nuove indagini nella villa di Freddy: si sale al piano superiore

Gli inquirenti tornano a Noventa Padovana, nell'abitazione di Sorgato, l'autotrasportatore-ballerino accusato della morte della segretaria 55enne di Albignasego. Al setaccio il reparto notte ma anche gli scarichi dei sanitari ed uno storditore elettrico

Il pubblico ministero Giorgio Falcone ha incaricato la professoressa Luciana Caenazzo di procedere con la parte finale della maxi perizia sulla villetta di Freddy Sorgato, l'autotrasportatore-ballerino di Noventa Padovana, accusato di omicidio premeditato per la morte di Isabella Noventa, la segretaria 55enne di Albignasego, di cui si sono perse le tracce dal 15 gennaio scorso.

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PIANO SUPERIORE. Come riportano i quotidiani locali, la prima verifica nell'abitazione di via Sabbioni, nell'aprile scorso, aveva escluso la presenza di tracce di dna riconducibili alla Noventa nei campioni di materiale biologico rinvenuti nella cucina. Ora le indagini si spostano al piano superiore della casa, compresi gli scarichi dei sanitari. Tra gli elementi che saranno esaminati anche uno storditore elettrico.

AUTO. Sotto la lente anche le due auto dell’autotrasportatore, una Audi A6 e la Fiat Punto, la Golf di Debora Sorgato e la Polo Volkswagen di Manuela Cacco, la tabaccaia di Camponogara (Venezia).

INTERROGATO PER QUATTRO ORE. Indagini che fanno seguito all'interrogatorio del maresciallo dei carabinieri Giuseppe Verde, il compagno di Debora, indagato dalla procura di Padova per violazione del segreto d'ufficio e accesso abusivo alla banca dati delle forze di polizia. A Verde, accompagnato dal suo avvocato, Carlo Bermone, è stato chiesto di rispondere ad una lunga lista di domande in merito all'omicidio di Isabella

ACCERTAMENTI. Sono in corso accertamenti su un iPad, di proprietà di Debora, sequestrato nel corso delle perquisizioni all'interno dell'abitazione del maresciallo e negli uffici del comando provinciale di via Rismondi dove era in servizio. Verde è anche l'uomo che, il 7 marzo scorso, chiamò personalmente i colleghi, invitandoli a passare al setaccio la propria abitazione, dove, in un armadio condiviso con la donna, vennero trovati 124mila euro e due pistole


 

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