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Cronaca

Caso Noventa, Debora scrive: "Una madre non andrebbe mai messa in carcere"

La sorella di Freddy, l'autotrasportatore-ballerino che ha confessato agli inquirenti di aver ucciso in un gioco erotico la segretaria 55enne di Albignasego, ha inviato una nuova lettera alla trasmissione tv Pomeriggio Cinque

Non parla con gli inquirenti, con cui finora si è avvalsa della facoltà di non rispondere, ma scrive lettere a Pomeriggio Cinque, perché la conduttrice Barbara D'Urso le possa leggere a migliaia di telespettatori. Questa è Debora Sorgato, la sorella di Freddy, come lui e come la tabaccaia di Camponogara, Manuela Cacco, tutti in carcere con l'accusa di omicidio premeditato per la morte della segretaria 55enne di Albignasego, Isabella Noventa, scomparsa dallo scorso gennaio - secondo l'autotrasportatore-ballerino l'avrebbe uccisa accidentalmente in un gioco erotico - e il cui corpo non è stato più ritrovato.

LA LETTERA DEL MARESCIALLO. Proprio dal carcere la Sorgato ha inviato una nuova missiva, la prima giusto un mese fa per dire che lei non è "un mostro", questa volta un giorno dopo la lettera inviata dall'ex compagno, il maresciallo dei carabinieri Giuseppe Verde - a sua volta indagato per violazione del segreto d'ufficio e accesso abusivo alla banca dati della polizia - e che alla D'Urso ha voluto sottolineare di essere stato "tradito da Debora".

LE POCHE RIGHE DI DEBORA. La sorella di Freddy, che martedì ha presentato un'istanza di scarcerazione, ha ripreso in mano la penna per scrivere poche righe. Anche questa volta, nessun riferimento alla povera vittima e al caso in sè, ma un mero sfogo personale.

"Una madre non andrebbe mai messa in carcere. [...] Queste giornate tutte uguali, questa non vita a cui siamo costretti. La società ci vede tutti come assassini, anche persone come me che non centrano nulla. Scusa del mio piccolo sfogo, grazie, Sorgato Debora".

LA LETTERA DI FREDDY ALLA CACCO. Quella delle lettere è ormai una storia nella storia del caso Noventa. Anche Freddy ha scritto una missiva sgrondante amore alla tabaccaia veneziana, colei che, attraverso le proprie confessioni agli inquirenti ha portato il trio - lei compresa - dietro le sbarre.

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