Le analogie sulla cattura dei due ricercati sono davvero tante: entrambi bosniaci e con una condanna sulle spalle, tutti e due avevano cercato rifugio a Ponte di Brenta, all'interno di due hotel poco lontani dal casello di Padova Est, ma il registro elettronico delle presenze li ha messi nei guai. Che tra i due casi vi sia un collegamento è tutto da dimostrare, ma le somiglianze fanno senza dubbio riflettere.

Scovato con l'alert

Il primo a incappare nei poliziotti è stato l'uomo, un 27enne nato in Bosnia. Alle 7.30 di martedì, quando ha tentato di registrarsi alla reception dell'Hotel Garibaldi, il sistema di prenotazione lo ha segnalato alla questura. Il registro delle strutture connesse con le forze dell'ordine scatta appena vengono inseriti i dati di chi ha un conto in sospeso con la giustizia. Così è successo e in pochi minuti una volante è arrivata in via San Marco. Dentro l'albergo hanno trovato il ragazzo, condannato a 5 mesi e 10 giorni di carcere per alcune evasioni precedenti. Arrestato e prelevato, è stato affidato al Due Palazzi.

La gravidanza le evita il carcere

In serata la scena si è ripetuta identica. Unica differenza, stavolta il rifugio prescelto dalla fuggiasca era l'Hotel Paola, a meno di un chilometro di distanza. Qui, alle 23, il registro informatico ha segnalato una seconda persona ricercata. Si trattava di una donna anche lei bosniaca, su cui pendeva un ordine di carcerazione. Incinta di diversi mesi, nonostante l'arresto non è stato possibile portarla al penitenziario femminile. Del fatto è stato avvisato il tribunale di sorveglianza, che dovrà pronunciarsi per decidere come procedere.