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Cronaca

Lavoro in nero, blitz in provincia: irregolare il 50% delle attività

In tutto 15 le verifiche in vari comuni del Padovano. 18 i lavoratori completamente "in nero" e altri 12 assunti e retribuiti irregolarmente. 3 le attività imprenditoriali sospese per gravi irregolarità

Manifatture, call center, aziende metalmeccaniche, ristoranti, carrozzerie, imprese edili e centri benessere. Sono le attività imprenditoriali finite nel mirino di un maxi blitz nei giorni scorsi da parte della Guardia di Finanza, della Direzione territoriale del lavoro e della polizia provinciale volto al contrasto del lavoro in nero nella provincia di Padova.

I COMUNI. Padova, Noventa Padovana, Agna, Cadoneghe, Villanova di Camposampiero, San Giorgio in Bosco, San Giorgio delle Pertiche, Trebaseleghe, Pozzonovo, Sant’Elena e Polverara i comuni interessati dai 15 controlli posti in essere.

IL BILANCIO. Più del 50% delle verifiche si è concluso con la contestazione di illeciti, consentendo di individuare, complessivamente, 18 lavoratori completamente “in nero” e altri 12 assunti e retribuiti irregolarmente. Nei confronti di tre imprenditori, di cui 2 di etnia cinese, la Direzione territoriale del lavoro ha inoltre già emesso un provvedimento di sospensione dell’attività, in virtù delle gravi irregolarità relative alla tutela dei dipendenti nell’ambiente lavorativo.

I CASI PIÙ ECLATANTI. Uno di questi, celava la propria attività, volta alla produzione di calzature, all’interno di un anonimo capannone con finestre oscurate da teli neri. Un lavoratore è stato trovato privo del regolare permesso di soggiorno e, conseguentemente, il datore è stato deferito all’autorità giudiziaria. All’interno degli spazi aziendali, in alcuni casi sono stati anche trovati i giacigli sui quali gli operai, tra un ciclo lavorativo e l’altro, potevano riposare per poche ore.

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