Lavoro in nero nei negozi cinesi: 4 attività commerciali sospese
Nel mirino dei controlli dei carabinieri acconciatori, centri estetici e centri massaggi gestiti da cittadini cinesi, ma anche negozi di abbigliamento, phone center e negozi di alimentari dislocati in tutta Padova
Controlli serrati negli ultimi giorni da parte del comando provinciale dei carabinieri e della Direzione territoriale del lavoro in tutta Padova nei confronti di aziende di proprietà o gestite, in prevalenza, da imprenditori cinesi.
IL BLITZ. Nel mirino sono finiti in particolare acconciatori, centri estetici e centri massaggi gestiti da cittadini cinesi, ma anche negozi di abbigliamento, phone center e negozi di alimentari. Le operazioni sono state precedute da un'attività di intelligence e di osservazione necessaria per individuare quanti e quali fossero effettivamente le persone impiegate e le loro mansioni. A seguito delle verifiche effettuate, sono state ispezionate diverse ditte, più della metà delle quali è risultata irregolare con la normativa sul lavoro.
I NEGOZI E LE VIOLAZIONI. L’ispezione eseguita su 20 aziende ha portato alla luce 11 attività imprenditoriali in cui sono state riscontrati casi di violazioni di legge a vario titolo, altrettanti i casi, sanzionati, di irregolarità nell’assunzione di lavoratori extracomunitari irregolari. 4 le attività commerciali sospese per avere occupato lavoratori non in regola in misura superiore del 20% della manodopera occupata: un negozio di parrucchiere in via Cairoli, un salone estetista ubicato in via Tommaseo, un negozio di abbigliamento nella stessa via e un negozio di kebab in via Annibale da Bassano. Da definire le sanzioni amministrative legate alla posizione di 11 lavoratori non regolarmente assunti.