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Cronaca Montà / Via Due Palazzi

L’ergastolano Musumeci chiama Papa Francesco: “Vieni a trovarci in carcere”

Il malvivente, condannato all'ergastolo ostativo, si fa portavoce di tutti i detenuti che come lui non hanno nè permessi né sconti di pena e in una lettera chiede al nuovo Papa Bergoglio di andare a trovarli in carcere come era solito fare da cardinale con i detenuti del suo Paese

“Vieni a trovarci”. La richiesta arriva dal carcere di Padova ed è indirizzata al nuovo Papa Francesco.

IL MITTENTE. Mittente della lettera i detenuti condannati all’ergastolo ostativo, quelli che non hanno nè permessi né sconti di pena, con in testa Carmelo Musumeci malvivente fin da giovanissimo con alle spalle ormai più di vent’anni di carcere.

LA LETTERA. Nella lettera l’invito a Papa Bergoglio, un Papa che con la sua semplicità e la sua fede tocca anche chi la fede non ce l’ha, Musumeci appunto, ma che ha bisogno di sentire la vicinanza di un uomo di fede: “Caro Papa Francesco, io sono ateo, ma la tua elezione, non so perché, mi ha entusiasmato e mi sei piaciuto subito. In questi giorni nei giornali ho letto tante cose su di te: che in più occasioni ti sei schierato dalla parte dei poveri in modo chiaro e non equivoco. Quand'eri Cardinale rispondevi a tutti, personalmente. Sembri proprio il tipo che non rispetta i protocolli. La semplicità e la profondità nel suo parlare a braccio ha la forza di chi si schiera. È ormai noto che il tuo essere ispirato da S. Francesco (Santo che fu pure carcerato). Da cardinale andavi a trovare i detenuti nei carceri del tuo paese".

"VIENI A TROVARCI". Infine la richiesta e i saluti: "Vieni a trovarci siamo nella sezione AS1 sappi che su 31 detenuti siamo in 25 ergastolani che hanno scontato decenni e decenni di carcere. Hai chiesto di pregare per te, ma io non so pregare, ti posso mandare solo un sorriso fra le sbarre".

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