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Cronaca Montagnana

«Abbiamo perso tutto»: viaggio a Montagnana, tra vigneti e frutteti schiantati a terra e serre distrutte

Il bilancio è drammatico: per diverse aziende agricole la perdita della produzione raggiunge il 100 per cento, a cui si aggiungono i danni alle strutture, dai capannoni ai ricoveri attrezzi, dalle coperture alle alberature

Interi vigneti e frutteti schiantati a terra, serre e capannoni scoperchiati, ricoveri attrezzi danneggiati, alberi sradicati, ortaggi e seminativi allagati e bombardati dalla grandine: è drammatico il bilancio per l’agricoltura in seguito al violento fortunale che si è abbattuto su Montagnana nel pomeriggio di venerdì 2 agosto.

Maltempo - I danni a Montagnana

I danni

Coldiretti Padova fin dalle prime ore ha iniziato a raccogliere numerose segnalazioni da parte dei tanti agricoltori alle prese con i danni provocati dalle raffiche di vento forte, dalla grandine e dalla pioggia caduta in abbondanza. Ci vorranno giorni, però, per avere un quadro definitivo dell’impatto di questa nuova ondata di maltempo che ha spazzato il Montagnanese. Per diverse aziende agricole la perdita della produzione raggiunge il 100 per cento, a cui si aggiungono i danni alle strutture, dai capannoni ai ricoveri attrezzi, dalle coperture alle alberature. Racconta Mirko Guglielmi, agricoltore e presidente del comprensorio di Montagnana per Coldiretti: «Abbiamo perso tutto, o quasi. Continuo a ricevere telefonate di imprenditori che non sanno da che parte iniziare. I vigneti sono quasi del tutto distrutti: dove la furia del vento si è fatta sentire con maggior forza i pali di sostegno sono stati piegati fino a terra. Lo stesso è successo per i frutteti, soprattutto le mele. Drammatica anche la situazione per chi ha ortaggi e serre, spazzate via dal vento. Solo a San Zeno vi sono 5 ettari di serre per la coltivazione di meloni e angurie completamente distrutte ed è stata scoperchiata una stalla. Messi fuori uso pure gli impianti elettrici e di automazione delle strutture. Danneggiate inoltre numerose strutture di ricovero attrezzi, specie sui tetti, alcuni sono scoperchiati. Chi ha radicchi o altre coltivazioni a pieno campo valuterà nei prossimi giorni cosa recuperare dopo la quantità d’acqua e di grandine caduta, lo stesso per i seminativi come mais, soia o barbabietole. Il vento ha sradicato alberi secolari, ci vorranno settimane per rimettere tutto a posto ma ormai la stagione è compromessa». 

Gli aiuti

Coldiretti Padova si attiverà in tempi rapidi per trasmettere agli enti competenti un dettagliato rapporto sugli effetti di questa ennesima sferzata del meteo di un’estate particolarmente turbolenta tra gradinate violente, raffiche di vento e piogge torrenziali. «Cercheremo di ottenere tutti gli aiuti possibili e chiederemo subito la dichiarazione dello stato di calamità naturale» afferma Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova «per dare la possibilità alle nostre aziende di risollevarsi e recuperare almeno parte della propria produzione, in modo da non compromettere del tutto l’annata. Ci saranno anche numerosi interventi alle strutture che richiedono un notevole impegno economico. Ricorderemo l’estate del 2019 come una delle più difficili per l’agricoltura padovana, segnata da emergenze continue». Nei prossimi giorni Condifesa Padova, il Consorzio che si occupa delle assicurazioni per i prodotti agricoli, invierà i tecnici per la verifica dei danni e l’avvio delle pratiche di indennizzo per chi ha la copertura assicurativa. «Le aziende assicurate che hanno subito danni ingenti - ricorda il presidente di Condifesa Padova, Ettore Menozzi Piacentini - possono richiedere un anticipo del risarcimento, che viene erogato in tempi rapidi per consentire all’impresa di ripristinare gli impianti e riprendere l’attività». 

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