Una brutta storia di maltrattamenti in famiglia si è conclusa nella notte tra venerdì e sabato con l'arresto in carcere di un marito violento.

GELOSO. Accecato dalla gelosia, un 30enne romeno era arrivato a vessare quotidianamente la moglie con calci, pugni, offese, minacce persino con coltelli, anche per ottenere rapporti sessuali rifiutati dalla moglie, una 26enne moldava. Sposata dal 2008 e residente alla Guizza, la coppia ha anche una figlia di 5 anni, testimone inerme di quanto subito dalla madre, addetta alle pulizie che veniva perseguitata dal coniuge anche appena fuori dai luoghi di lavoro.

LA FUGA CON LA FIGLIA. La prima denuncia da parte della donna alle forze dell'ordine risale allo scorso luglio quando, dopo l'ennesima lite col marito, quest'ultimo se ne va in auto portandosi dietro anche la bambina. Grazie alla collaborazione della polizia stradale di Udine, l'uomo e la figlia vengono rintracciati alla barriera di Venezia. La vicenda si chiude con un'apparente rappacificazione della coppia.

QUASI STRANGOLATA. Segue però una nuova denuncia ai primi di agosto, quando la donna riferisce alla divisione anticrimine della questura che da tre anni subisce le violenze fisiche e morali del marito. Come prova presenta anche un referto di maggio relativo a un'aggressione in cui il coniuge le aveva stretto con forza le mani al collo.

L'ARRESTO. Il 6 agosto il giudice decide per l'allontanamento da casa dell'uomo. Quest'ultimo risulta però irreperibile e nella notte tra venerdì e sabato, alle 4 si presenta sottocasa. La moglie, spaventata, chiama la polizia che interviene e provvede alla cattura e all'esecuzione di un arresto su ordine di custodia cautelare in carcere.