Dieci anni di torture alla figlia a "scopo punitivo ed educativo". Questa la motivazione fornita a propria discolpa dai genitori filippini, 50enni, residenti da decenni a Padova, di una ormai giovane donna di 22 anni che, dal 1999 al 2009, da quando di anni ne aveva 6 e fino a quando il Tribunale dei minori non la affidò ai Servizi sociali, sarebbe stata vittima dei maltrattamenti messi in atto principalmente dal padre, con il consenso però dalla madre. I due - come riportano i quotidiani locali - sono ora chiamati a rispondere in concorso, davanti al giudice del tribunale di Padova, dei tanti anni di angherie subiti dalla familiare. Nel frattempo, alla coppia è stata tolta la patria potestà anche degli altri tre figli, in quanto a loro volta sarebbero stati vittime di violenze.

LE SEVIZIE. I due genitori sono accusati di aver sottoposto la figlia a un "regime di vita intollerabile tale da provocare nella persona offesa sofferenze fisiche e psichiche". Agghiacciante la ricostruzione dell'accusa delle sevizie che avrebbe subito l'allora bambina e poi ragazzina: "Il padre per i motivi più futili e banali picchiava la figlia anche con manici di scopa e cinture; in diverse occasioni le bruciava le nocche delle dita delle mani o la base del collo con un cucchiaio arroventato sul fuoco oppure la minacciava, dopo aver arroventato il cucchiaio, di bruciarle le parti intime; in un’occasione le infilava la mano dentro una padella posta sul fornello acceso; altre volte, per ragioni punitive ed educative, la faceva denudare e le manipolava i genitali esterni, spesso a scopo educativo la costringeva a fare docce fredde anche d’inverno o le imponeva di mangiare fino a vomitare".