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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Subisce violenze e vessazioni psicologiche per dieci anni: 33enne denuncia il marito

Il racconto agghiacciate di una donna moldava, madre di tre figli. Quasi ogni pestaggio terminava con rapporti di natura sessuale contro la sua volontà ai quali la donna non si sottraeva per paura di ulteriori percosse e ritorsioni sui tre figli

Alcuni giorni fa una 33enne moldava si è presenta in una caserma dei carabinieri della Bassa Padovana per sporgere denuncia contro il marito violento. Dal suo racconto è emersa una storia agghiacciante di maltrattamenti minacce e violenza e di difesa degli incolpevoli figli minori.

LA STORIA.

La donna, arrivata in Italia nel 2006, dopo un periodo di fidanzamento epistolare con un suo connazionale conosciuto in patria, inizia con lui una storia. Come lei raconta ai militari, l’uomo, all’inizio, era molto premuroso e presente, mapoi, dopo la nascita del primo genito, inizia ad assumere atteggiamenti minacciosi e violenti che sempre più spesso culminavano in veri e propri pestaggi. Approfittando che la moglie non potesse allontanarsi dal tetto coniugale perchè senza documenti e risorse economiche, la vessava in continuazione. In questo clima decide anche di interrompere un’altra gravidanza. Nel 2009 l’uomo arriva a costringerla a convivere per un lungo periodo nella sua abitazione con 8 suoi amici ed una ballerina, sempre connazionale, di un Night Club della zona, con cui lei sospettava che il marito avesse avuto una relazione. Nonostante l’arrivo del secondo figlio il comportamento dell’uomo non cambia. Erano sempre più frequenti le percosse e le violenze, anche di natura sessuale. Come racconta la donna infatti quasi ogni pestaggio terminava con rapporti di natura sessuale contro la sua volontà ai quali però soggiaceva per paura di ulteriori percosse e per calmare l’uomo affinché non se la prendesse con i figli verso cui aveva iniziato ad indirizzare la sua violenza. L’uomo spariva per intere giornate e non si curava per nulla del sostentamento della sua famiglia se non per piccoli contributi economici con cui la donna, a stenti, sfamava i figli che nei primi mesi del 2017 erano diventati tre.

PORTE SGONDATE E MINACCE.

Diverse volte la donna è ricorsa alle cure del pronto soccorso per farsi medicare, e mai, per paura di ritorsioni, dice la verità su come se le sia procurate. L’uomo per ricattare la moglie, addirittura, era arrivata anche a sottrarle il figlio più piccolo per costringerla a tornare a casa quelle poche volte che aveva trovato il coraggio di allontanarsi. A metà agosto però, al culmine di una violenta lite che finisce in strada, davanti agli occhi dei vicini, viene chiesto l'intervento dei carabinieri che riescono a carpire alcune confidenze alla donna da cui scaturisce una prima notizia di reato, che sotto il coordinamento dell’autorità Giudiziaria, permette di portare la donna con i suoi tre figli in una Casa Protetta, tramite il Centro Antiviolenza. Tanta l’arroganza dell’uomo che il giorno in cui la donna lascia la casa familiare accompagnata dai carabinieri continua a minacciarla pesantemente. Riacquisita un pò di lucidità sono agghiaccianti i particolari che riferisce la donna in sede di denuncia: porte sfondate, minacce con arma bianca, pugni schiaffi, calci, strangolamenti fino a perdere i sensi, vessazioni psicologiche, privazioni fisiche e soprattutto minacce e a volte violenza nei confronti dei figli piccoli che spesso assistono a questi continui pestaggi. Al termine degli accertamenti l’uomo, un 33enne moldavo, è stato posto ai domiciliari per maltrattamenti in famiglia continuati.

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