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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Manifestazione a Roma del 9 febbraio: in partenza 20 pullman e centinaia di padovani

Oltre che dal capoluogo ci saranno torpedoni anche da Monselice, Cittadella, Albignasego, Limena, Campodarsego, Camposampiero per raggiungere la Capitale

Venti pullman e centinaia di persone in treno partiranno dalla provincia di Padova alla volta di Roma, per la manifestazione che si terrà in Piazza San Giovanni domani, sabato 9 febbraio. Oltre che dal capoluogo ci saranno torpedoni anche da Monselice, Cittadella, Albignasego, Limena, Campodarsego, Camposampiero.

La mobilitazione

«Non poteva che esserci grande partecipazione – spiegano i rappresentanti della Cgil di Padova, della Cisl di Padova e Rovigo, della Uil diPadova e Rovigo – visti i dati davvero preoccupanti dell'economia nazionale e di quella veneta. Solo a Padova sono oltre 1000 i posti a rischio a causa delle crisi aziendali in corso. La contrazione dell'export, da sempre trainante per le nostre imprese, non potrà che avere conseguenze negative anche sul nostro tessuto produttivo. I numeri in calo dell'occupazione regionale nell'ultimo trimestre del 2018 sono l'ennesimo campanello d'allarme. Come se non bastasse, da più parti giungono previsioni al ribasso del Pil per il 2019, e viene individuata tra le cause principali del rischio recessione l'assenza di investimenti nella manovra di bilancio».

Le critiche alle scelte

«E' proprio questa – proseguono Aldo Marturano, Giovanna Ventura e Riccardo Dal Lago – la principale critica che rivolgiamo alle scelte economiche dell'Esecutivo, che ha ignorato le proposte del Sindacato tese a promuovere crescita e lavoro di qualità. Ma la manifestazione di sabato non si limita a sottolineare cosa non va nella manovra di bilancio. Le lavoratrici e i lavoratori manifesteranno innanzitutto per avanzare proposte concrete, elaborate in centinaia di assemblee nei luoghi di lavoro che si sono svolte in tutto il Paese. Chiediamo investimenti in infrastrutture materiali, digitali e sociali. L'aumento dei salari attraverso la valorizzazione della contrattazione collettiva. La riduzione della tassazione su lavoratori e pensionati, che contribuiscono al gettito Irpef per il 94,8%. Il reale superamento della Legge Fornero, con flessibilità di uscita a 62 anni, 41 anni di contribuzione a prescindere dall’età per tutti, pensione di garanzia per i giovani, tutela per le donne, risposte per lavori di cura, discontinui, lavori usuranti e gravosi. L'aumento in modo progressivo del finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale ed eliminazione dei super ticket, definendo un piano di assunzioni e garantendo un accesso equo e di qualità alle prestazioni in tutte le Regioni. Restituire centralità all'istruzione, alla formazione e alla ricerca, fattori decisivi per lo sviluppo e per rispondere alle disuguaglianze sociali.Infine, ma non in ordine di importanza, c'è il tema della Pubblica Amministrazione, cerniera tra cittadini, imprese e servizi. La manovra stanzia risorse insufficienti per il rinnovo dei Contratti pubblici, nessun piano straordinario di assunzioni, blocca il turn over e non prevede nessuna innovazione».

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