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Cronaca Campo San Martino

Fingono problemi di salute e lavoro per spillare soldi ad anziani e preti: denunciati

L'ultimo raggiro ai danni di un anziano, a Busiago di Campo san Martino. I due giovani marocchini, recidivi, erano riusciti a farsi consegnare denaro anche da un parroco nel Trevigiano

Circonvenzione di incapace, continuata, in concorso. È il reato per cui sono stati denunciati a piede libero due marocchini, M.E.T., 22enne, e A.A.E.H., 21enne, residenti rispettivamente a Segusino, nel Trevigiano, e Alano di Piave, nel Bellunese. Il tutto ha avuto inizio la mattina del 13 dicembre scorso, quando una pattuglia dei carabinieri di Piazzola sul Brenta, nel transitare a Busiago di Campo San Martino, ha notato un anziano del luogo che stava parlando con due nordafricani che si trovavano seduti nella loro auto, ai quali l’uomo consegnava, dal finestrino, la somma di 50 euro ciascuno.
 
FINTI PROBLEMI DI SALUTE E LAVORATIVI. I militari dell'arma sono intervenuti identificando le parti, apprendendo dall’anziano che stava consegnando il denaro ai due stranieri a saldo di una ulteriore somma, consegnata loro in due tranche nella stessa mattinata, per un totale di 760 euro. L’uomo ha aggiunto che il denaro era stato dato ai due giovani per aiutarli a superare dei problemi di salute e lavorativi, e che, in passato, entrambi si erano già recati a casa sua per ricevere, in tutto, la somma di mille euro.

ANCHE UN PARROCO NEL MIRINO. A seguito di accertamenti, è emerso come i due magrebini non fossero nuovi a ricorrere a tali espedienti, aprofittando dello stato di suggestionabilità delle persone, allo scopo di farsi elargire del denaro, infatti, gli stessi erano stati già denunciati dai carabinieri di Castello di Godego, sempre nel Trevigiano, dove, dopo avere simulato uno stato di indigenza, erano riusciti a farsi consegnare del denaro dal parroco del posto. Il prelato, successivamente, si era informato in merito alle affermazioni fatte dai due, scoprendo che avevano raggirato altre persone, con lo stesso metodo, nelle provincie di Padova e di Trento. La perquisizione eseguita nei confronti dei due simulatori ha consentito di recuperare l’intera somma di 760 euro ricevuta per ultima dall’anziano e di sequestrarla.

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