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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Medici specializzandi "tuttofare" a Ginecologia: l'inchiesta si allarga

Il rapporto del Nas di Padova, che ha raccolto le testimonianze del direttore della Clinica padovana Nardelli e del referente per gli aspiranti medici Nitti, confermerebbe l'abuso dell'impiego di questi ultimi spesso costretti a lavorare senza la supervisione di un medico strutturato

Un'organizzazione del lavoro "precaria" come precari sono le decine di medici specializzandi in servizio nella clinica di Ostetricia e Ginecologia dell'ospedale di Padova e su cui in sostanza si reggerebbe l'intera attività del reparto. Questo quanto sta emergendo dall'inchiesta coordinata dal pm Sergio Dini, sulla cui scrivania sono arrivate le carte di un primo rapporto redatto dai carabinieri del Nas contenente le testimonianze, oltre che dei diretti interessati, gli aspiranti medici, anche del direttore della Clinica Giovanni Battista Nardelli e il referente per gli specializzandi, Donato Nitto.

SITUAZIONE INSOSTENIBILE. Dalle dichiarazioni rilasciate emergerebbe l'abuso nell'impiego di questi ultimi, spesso costretti a lavorare senza la supervisione di un medico strutturato, con turni massacranti e anche notturni. I sempre maggiori tagli imposti anche al personale medico ospedaliero con la spending review avrebbero portato al rapporto ormai insostenibile di un medico strutturato ogni 5 o 6 specializzandi.

INDAGINI ANCHE NEGLI ALTRI REPARTI. L'inchiesta, nata sulla scorta di un altro fascicolo aperto sempre in procura a Padova nei confronti di un medico della clinica universitaria che non sarebbe stato presente, delegando agli specializzandi, alla nascita di un bambino che ha riportato lesioni gravi per le complicazioni sopraggiunte nel corso del parto, è previsto che ora si estenda anche alle altre cliniche e reparti in cui vengono impiegati gli aspiranti dottori.

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