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Cronaca Piazze / Piazza Erbe

Mercato in piazza delle Erbe: lavoratori in nero, irregolari e sottopagati

Controlli della polizia municipale nei giorni scorsi tra i banchi degli ambulanti di frutta e verdura a Padova. Beccati a lavorare 2 bengalesi clandestini e altri 2 connazionali, regolari in Italia, ma in nero e sfruttati per pochi euro l'ora

Da anni i banchi del mercato di frutta e verdura che dal lunedì al sabato si tiene in piazza delle erbe a Padova è gestito anche da molti stranieri. In particolare cittadini originari del Bangladesh. Con il tempo sono diventati praticamente la metà degli ambulanti presenti. Molti lavorano correttamente, ma non è raro l'impiego di altri connazionali clandestini, stranieri in nero e comunque sottopagati per pochi euro l'ora o al giorno. Una concorrenza fortemente sleale verso gli altri ambulanti, italiani o stranieri, che lavorano seguendo le regole.

CLANDESTINI E IN NERO. Durante un sopralluogo, martedì gli agenti del reparto di Polizia amministrativa della polizia locale hanno fermato due extracomunitari di origine bengalese che, al lavoro in due banchi di vendita assegnati a due distinti operatori, anch'essi di origine bengalese, stavano sistemando le cassette di frutta e verdura. Entrambi, alla richiesta degli agenti, non sono stati in grado di esibire alcun documento di riconoscimento, e quindi sono stati accompagnati al gabinetto di fotosegnalamento di via Liberi per le procedure di identificazione. Uno dei due era già stato fotosegnalato a seguito di un precedente controllo eseguito nel mese di marzo sempre nello stesso mercato. Effettuate le opportune verifiche all'Ufficio stranieri della Questura di Padova verrà inoltrato un esposto in procura, a carico di entrambi per ingresso e soggiorno illegale in Italia, mentre per i titolari dei posteggi scatterà la denuncia all'Autorità Giudiziaria per utilizzo di manodopera abusiva in concorso con il favoreggiamento della permanenza dello straniero irregolare.

SFRUTTATI PER POCHI EURO. Nei giorni scorsi la polizia locale aveva già sorpreso altri due lavoratori irregolari sempre bengalesi. I due stranieri, pur essendo in possesso del permesso di soggiorno, non erano stati in grado di esibire il passaporto. Accompagnati al gabinetto di fotosegnalamento, il primo aveva dichiarato agli agenti di lavorare per il titolare del posteggio per un compenso di circa 10-15 euro per circa 3 ore al giorno, il secondo, invece, aveva dichiarato di guadagnare dalle 10 alle 20 euro per circa 6 ore al giorno. Nessuno dei due aveva saputo fornire informazioni o documenti relativi alla loro posizione lavorativa, per cui è stata inoltrata comunicazione alla Direzione provinciale del Lavoro per ulteriori accertamenti.

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