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Cronaca Santo / Via Orto Botanico

Santo, mini appartamenti "abusivi" Indagato l’ex delegato pontificio

Nel 2012 l'esposto del comune di Padova per i 5 alloggi ricavati nell'ex casa del custode, in via Orto botanico, pubblicizzati anche via internet. Oltre al monsignore, indagati un architetto e un impresario

A distanza di due anni dall'esposto del 9 ottobre 2012, trasmesso in Procura dall'ufficio tecnico del comune di Padova per denunciare il presunto abuso edilizio nella realizzazione di cinque mini appartamenti ricavati in un’ala del complesso della Basilica di Sant’Antonio, l'ex casa del custode in via Orto Botanico 1, e pubblicizzati per essere affittati a privati su un sito di annunci immobiliari online, come riportano i quotidiani locali, risultano tre le persone iscritte nel registro degli indagati dal sostituto procuratore Maria D’Arpa, per quello che è già stato ribattezzato il "Santo-gate".

I TRE INDAGATI. Si tratta dell’allora delegato pontificio (in carica fino al luglio 2013), un monsignore di 76 anni, con residenza in Vaticano, dell'architetto direttore dei lavori, un 49enne di Frascati, e del titolare dell’impresa costruttrice, un 45enne di Colonna, in provincia di Roma. Il reato contestato è la violazione, in concorso, del testo unico per l’edilizia. I tempi, però, ora sono stretti: l'accusa è a forte rischio prescrizione.

ZERO AUTORIZZAZIONI. Nessuna autorizzazione sarebbe stata richiesta per eseguire i mini (anche inferiori ai 45 metri quadrati, superficie minima definita dal regolamento edilizio di Padova) né in Comune né alla Soprintendenza ai beni ambientali e architettonici del Veneto orientale che deve pronunciarsi ogni qual volta sono interessati beni vincolati, tra i quali sarebbero ricompresi gli edifici monumentali della Basilica del Santo e degli altri stabili annessi.

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