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Cronaca

A Padova il ministro del Lavoro Poletti: "Opportunità ai giovani"

È intervenuto a un incontro con Legacoop, presentando il progetto che partirà il primo maggio e si porrà come obiettivo la sfida contro l'inoccupazione del milione di italiani che entrano nel mondo del lavoro

Lunedì, a Padova, il ministro del Lavoro Giuliano Poletti. Intervenuto a margine dell'incontro con Legacoop, "Crescita, occupazione e innovazione: terzo settore cooperazione, una risorsa per il paese e per il nordest", Poletti ha parlato di "Garanzia giovani", un progetto in partenza il primo maggio per far fronte al problema di inoccupazione dei giovani che hanno appena concluso gli studi e tentano con difficoltà di inserirsi nel mondo del lavoro. L'incontro si è svolto al centro congressi Papa Luciani in via Forcellini 170/A.

OPPORTUNITÀ. Offrire ai giovani possibilità e coinvolgere le imprese, questi i due punti sostanziali dell'azione che il Governo intende svolgere per farsi carico del problema "disoccupazione", come spiega il ministro: "Far sì che a ognuno venga fatta una proposta, venga offerta un'opportunità in termini di lavoro, stage, autoimprenditoria. Il principio alla base è sempre quello per cui nessun italiano deve stare a casa ad aspettare che arrivi qualcosa o qualcuno. Tutti devono avere una ragione per alzarsi dal letto e fare qualcosa - ribadisce Poletti - le nostre politiche vanno tutte in questa direzione. Non possiamo continuare a immaginare politiche solo in termini di sussidi o sostegno al reddito, che sono pure importanti, ma servono politiche attive, di transizione da un lavoro all'altro”. Il ministro parla di una sfida, nuova e difficile, ma essenziale "perché qui si parla a un milione di giovani”.

DECRETO LAVORO E SALARIO MINIMO. Poi le riflessioni sul decreto lavoro, che inizia l'iter parlamentare: “È sostanzialmente giusto, non precarizza. Vanno bene le correzioni, ma se qualcuno cercherà di stravolgerlo il governo lo difenderà con i mezzi che ha a disposizione”. Inoltre, il problema pensioni, che Poletti conosce molto bene e su cui, precisa, "stiamo verificando cosa possiamo fare, ma in passato nel tentativo di dare qualcosa a tutti sono stati prodotti effetti di cui non si è accorto nessuno. Ora che noi stiamo facendo delle scelte per essere più incisivi, tutti vengono a dirci chi abbiamo lasciato fuori”. Si è infine tornati sulla questione del salario minimo, che in altri paesi europei esiste, non in Italia: “Tutte le osservazioni che sono state fatte hanno una ragione. Noi siamo qui perché la discussione si faccia. È un'opportunità per ragionare apertamente su come cambia il mercato del lavoro e come gli strumenti debbano essere adeguati a queste condizioni. Però viene da chiedersi: se per cinquant'anni non è mai stata fatta forse una ragione c'è, positiva o negativa che sia”.

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