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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Monselice

Monselice: la cementeria costretta ad abbattere un manufatto abusivo

Gli ambientalisti: «Ci siamo affidati al Tar del Veneto, sono passati più di 5 anni e mezzo, ma non perdiamo la nostra fiducia e auspichiamo un pronunciamento definitivo»

La vicenda degli abusi edilizi della Cementeria di Monselice ha avuto inizio il 27 ottobre 2010 quando l’allora proprietario, l'ingegner Radici chiese, al Comune di Monselice la sanatoria sia edilizia sia paesaggistico-ambientale per quasi tutte le opere già realizzate nei suddetti terreni posti in zona agricola, in quanto realizzate in totale assenza dei necessari titoli autorizzatori.

2013

La pratica rimase sospesa perché non accoglibile fino al 2013 quando, nonostante interpellanze, segnalazioni, esposti, il Dirigente dell’Ufficio tecnico dell’epoca comunicò alla Cementeria l’effettiva sanatoria di tutti i manufatti eccezion fatta per alcuni ricadenti in zona agricola E2 che dovevano invece essere assolutamente abbattuti (una tettoia ricovero mezzi, l’area deposito rifiuti, un locale annesso all’area silos, un fabbricato adiacente all’impianto di trasformazione elettrica); alla Provincia, invece, veniva erroneamente comunicato che la Cementeria era in possesso di tutti i titoli abilitativi e che le sanatorie erano tutte efficaci.

TAR

Questa comunicazione e i provvedimenti di sanatoria, impugnati peraltro dai Comitati davanti al TAR Veneto, hanno permesso alla Provincia di Padova di concludere positivamente la Valutazione d’Impatto Ambientale e rilasciare alla Società Cementeria di Monselice l’autorizzazione per l’inserimento di “rifiuti speciali non pericolosi” in sostituzione di materie prime nel ciclo produttivo in atto nello stabilimento di Monselice.

Cinque anni

C’è voluta una nuova esplicita richiesta dei Comitati, presentata il 17 settembre 2018, perchè - dopo cinque anni - gli uffici tecnici del Comune di Monselice effettuassero un sopralluogo per constatare se fossero state effettivamente demolite le opere dichiarate inequivocabilmente “insanabili” anche nel 2013. Dal sopralluogo, eseguito lo scorso 10 ottobre 2018, è stata infatti riscontrata la parziale demolizione delle opere abusive e di conseguenza è stata emessa una “Diffida alla demolizione dei corpi di fabbrica realizzati in adiacenza all’impianto di trasformazione elettrica”. Proprio in questi giorni la Cementeria ha comunicato al Comune di Monselice, l’avvenuto abbattimento dei manufatti oggetto della diffida.

Comitato

Ecco come si sono espressi quelli del Comitato “E Noi ?” -  Comitato popolare “Lasciateci respirare”: «Avevamo ragione, ma per vedere questo piccolissimo risultato ci sono voluti anni, fiumi di atti e la perseveranza di chi, nonostante tutto, crede nella legge.Pensiamo di aver ragione anche nella contestazione delle altre sanatorie rilasciate all’epoca nel 2013 dal Comune di Monselice, a nostro parere ingiustamente, e che hanno di fatto permesso alla Cementeria di utilizzare rifiuti e procedere indisturbata nella sua produzione inquinante. Ci siamo affidati al Tar del Veneto, sono passati più di 5 anni e mezzo, ma non perdiamo la nostra fiducia e auspichiamo un pronunciamento definitivo».

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